Non c’è solo il Coronavirus a mettere in ginocchio l’agricoltura in Sardegna, ma anche le abbondanti piogge che sembrano non voler dare tregua.
A dare l’allarme è Coldiretti Sardegna che denuncia perdite dei prodotti che vanno dal 40 al 70%. Uno dei settori più colpiti è quello del carciofo, ma anche agrumi, erbai e cerealicoltura rischiano di vedere la stagione ormai compromessa.
«Nella Bassa Valle del Coghinas la stagione è ormai compromessa – evidenza Antonello Deiana, presidente Coldiretti di Viddalba – poiché per gli oltre due mesi di pioggia abbiamo perso il prodotto per asfissia radicale e per botrite, dovuta alla troppa umidità. Qui le perdite sono intorno al 70%.»
Stessa musica nel sud dell’isola. «Nel Sulcis le perdite sono intorno al 40-50 per cento – dice Tobia Desogus, presidente Coldiretti Masainas – i campi sono perennemente allagati. Ed anche se le produzioni sono al minimo il prezzo pagato al produttore è sotto la media (-50%) a causa del Covid che ci sta chiudendo tutti gli sbocchi commerciali.»
«Con i campi allagati non possiamo seminare – sottolinea Paolo Floris, presidente di Coldiretti Sanluri -. Il tempo delle semine è ormai passato, siamo fuori tempo massimo e stiamo perdendo anche quei pochi che siamo riusciti a seminare.»
«Purtroppo, i cambiamenti climatici stanno condizionando l’agricoltura e vanno a sommarsi a quelle straordinarie che stanno colpendo tutti dovute al Covid – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Ogni anno dobbiamo fare la conta dei danni che non ha mai meno di sei zeri. Adesso sono le troppe piogge ma qualche mese fa era il problema inverso. Ribadiamo la necessità di interventi straordinari per adattare l’agricoltura al nuovo clima.»
A dare l’allarme è Coldiretti Sardegna che denuncia perdite dei prodotti che vanno dal 40 al 70%. Uno dei settori più colpiti è quello del carciofo, ma anche agrumi, erbai e cerealicoltura rischiano di vedere la stagione ormai compromessa.
«Nella Bassa Valle del Coghinas la stagione è ormai compromessa – evidenza Antonello Deiana, presidente Coldiretti di Viddalba – poiché per gli oltre due mesi di pioggia abbiamo perso il prodotto per asfissia radicale e per botrite, dovuta alla troppa umidità. Qui le perdite sono intorno al 70%.»
Stessa musica nel sud dell’isola. «Nel Sulcis le perdite sono intorno al 40-50 per cento – dice Tobia Desogus, presidente Coldiretti Masainas – i campi sono perennemente allagati. Ed anche se le produzioni sono al minimo il prezzo pagato al produttore è sotto la media (-50%) a causa del Covid che ci sta chiudendo tutti gli sbocchi commerciali.»
«Con i campi allagati non possiamo seminare – sottolinea Paolo Floris, presidente di Coldiretti Sanluri -. Il tempo delle semine è ormai passato, siamo fuori tempo massimo e stiamo perdendo anche quei pochi che siamo riusciti a seminare.»
«Purtroppo, i cambiamenti climatici stanno condizionando l’agricoltura e vanno a sommarsi a quelle straordinarie che stanno colpendo tutti dovute al Covid – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Ogni anno dobbiamo fare la conta dei danni che non ha mai meno di sei zeri. Adesso sono le troppe piogge ma qualche mese fa era il problema inverso. Ribadiamo la necessità di interventi straordinari per adattare l’agricoltura al nuovo clima.»
Antonio Caria