«Con il ‘Contratto delle zone umide marino-costiere’ dell’Oristanese, nell’ambito del progetto ‘Maristanis’, poniamo le condizioni per la tutela e la valorizzazione delle qualità ambientali e paesaggistiche e per una gestione integrata delle zone umide del Golfo di Oristano. Un accordo per la crescita dei territori che hanno deciso di puntare sulle peculiarità ambientali, anche come opportunità di sviluppo.»
Lo ha detto l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, in occasione della firma, ad Oristano, sul documento sottoscritto da dieci comuni (Arborea, Arbus, Cabras, Guspini, Oristano, Palmas Arborea, Riola Sardo, San Vero Milis, Santa Giusta e Terralba), dal Consorzio di bonifica dell’Oristanese e dalla Provincia di Oristano. Alla presentazione dell’accordo, nel Chiostro del Carmine, era presente anche l’assessore dell’industria, Anita Pili.
«Il Contratto prevede una gestione integrata delle zone umide marino-costiere, che in Sardegna hanno un ruolo fondamentale, per arrivare ad una più efficace salvaguardia e tutela ambientale e ad un nuovo modello di sviluppo locale incentrato sulla qualità delle risorse ambientali e sulle peculiarità socioculturali del territorio», ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis.
Il Programma d’azione, che costituisce la parte attuativa dell’accordo, è suddiviso in sette assi strategici: governance territoriale partecipata; miglioramento dello stato ecologico dei sistemi idrici; tutela della biodiversità e del capitale naturale; riqualificazione del paesaggio e valorizzazione del patrimonio culturale; green economy, modello di sviluppo del territorio sostenibile e responsabile; rafforzamento della resilienza al cambiamento climatico; comunicazione e sensibilizzazione ambientale.
«La Regione Sardegna intende promuovere l’uso sostenibile delle risorse costiere e la sensibilizzazione dei cittadini su valore, conservazione e tutela delle coste – ha evidenziato l’assessore della Difesa dell’Ambiente -. Grazie al ‘Contratto’ si potranno promuovere politiche di sostenibilità ambientale compatibili con quelle di sviluppo del territorio, fornire soluzione concrete per l’adattamento ai cambiamenti climatici, attraverso la gestione e la conservazione degli ecosistemi marino-costiere, e realizzare un modello di sviluppo economico e sociale innovativo, basato sulla tutela delle risorse ambientali e la promozione di buone pratiche di green e blue economy.»
«La possibilità di coinvolgere i soggetti privati è importante anche nell’ottica della realizzazione di un marchio che contraddistingua le produzioni tipiche del territorio. Tra gli obiettivi c’è anche una sfida che ha una particolare valenza culturale: creare il primo golfo in Sardegna dove sia bandita la plastica monouso. Azione fondamentale per contribuire a combattere l’inquinamento delle nostre acque e che presto dovrà essere estesa a tutta l’Isola», ha concluso l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente.