«Avvierò, nei prossimi giorni, azioni parlamentari per chiedere alle istituzioni europee di fornire fondi e attrezzature alle autorità sanitarie nazionali, al fine di implementare in tutte le strutture ospedaliere i protocolli di visita per i malati Covid.»
Lo dichiara l’europarlamentare della Lega Luisa Regimenti (Gruppo Identità e Democrazia), che sul tema ha presentato un’interrogazione alla Commissione.
«La maggior parte delle strutture sanitarie europee vieta le visite familiari per i malati Covid più fragili – aggiunge l’esponente leghista – è una misura necessaria per evitare il contagio, ma eticamente ingiusta. Una violazione dei diritti umani in relazione all’interruzione ingiustificata dei legami familiari, tutelati dall’articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) e dall’art. 7 della Carta di Nizza.»
“Organizzare in sicurezza le visite ai malati è però possibile – sottolinea Luisa Regimenti – ed alcune strutture hanno individuato protocolli di visita attraverso l’impiego di dispositivi di protezione come vetri e divisori in plastica, alcuni anche muniti di appositi bracci mediante i quali il visitatore può vedere e toccare l’altra persona senza rischi. Infatti, non sono stati riscontrati casi di contagio.»
«I pazienti ricoverati, soprattutto, quelli in terapia intensiva, sperimentano una solitudine forzata che mette a dura prova la loro salute psico-fisica, rallentandone la guarigione. Una condizione estremamente difficile, se si considera che, secondo alcuni studi, il tempo medio di ricovero in ospedale di pazienti deceduti per l’infezione è di 12 giorni. Un trauma – conclude Luisa Regimenti – che ha effetti devastanti anche in ambito familiare.»
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