«Sulla Sanità algherese serve maggiore serietà e un briciolo di programmazione. Credo siano da stigmatizzare, soprattutto nel momento che tutti stiamo vivendo, le passerelle politiche entusiastiche a cui abbiamo assistito anche per un semplice adempimento burocratico. Mi riferisco all’accreditamento delle sale operatorie del terzo piano dell’ospedale civile. La notizia sarebbe stata il ritardo di tale atto ad oltre un anno dalla conclusione dei lavori e dalla apertura, non ancora avvenuta, visto che sono state ristrutturate a partire dal 2018 per metterle a norma e realizzare la schermatura delle pareti in caso di utilizzo di RX all’interno. E invece assistiamo al ridicolo.»
A dirlo è l’ex sindaco e consigliere comunale di Per Alghero, Mario Bruno, che aggiunge: «Si è preferito per anni, diciamoci una buona volta la verità, lavorare su un’unica sala operatoria del secondo piano, messa a disposizione di tutte le specialità solo per le urgenze, ostetricia compresa. Se avessimo avuto un anno fa, a conclusione dei lavori, le sale operatorie del terzo piano aperte, avremmo potuto dare maggiore disponibilità ad operare a tutte le specialità, con percorsi separati dall’Ostetricia, che avrebbe a sua volta avuto la sala dedicata, soprattutto in un momento in cui è fondamentale avere percorsi e ambienti separati».
«Abbiamo vissuto – prosegue Mario Bruno -, complice la politica locale e regionale che ci governa, un rimpallo di responsabilità per le aperture e chiusure a intermittenza delle sale operatorie del Marino, dovendo fare i conti con la coperta corta degli anestesisti, assolutamente insufficienti. Oggi, al Marino si opera sola una volta alla settimana, con anestesisti in affitto, a caro prezzo per la collettività. Nel frattempo, ci siamo fatti carico della terapia intensiva, non accreditata, che ad oggi ospita un solo paziente Covid, mentre al Marino sono state smantellate gran parte delle discipline per farlo diventare poco più di un Covid Hotel che oggi assiste una quindicina di pazienti, a bassa-media intensità di cure, nonostante la programmazione regionale indichi 87 posti letto Covid, bastati solo per smantellare un Ospedale che mai tornerà alla sua funzione originaria e nobile.»
«Ora – conclude Mario Bruno -, ringraziati medici, infermieri e operatori per il loro lavoro encomiabile e di grande professionalità e umanità, il punto è questo: senza gli otto anestesisti in più che il Consiglio comunale ha chiesto, all’unanimità, investendo il sindaco Mario Conoci delle sue responsabilità, potremmo mai attivare contemporaneamente tre sale operatorie al Civile ed una al Marino, più la terapia intensiva? Credo proprio di no. Ecco, perché serve serietà. E serve responsabilità: aver scritto nella delibera regionale dell’8 gennaio scorso che l’Ospedale civile di Alghero avrebbe ospitato una terapia intensiva con 12 posti letto è semplicemente folle, politicamente folle, senza dotarlo di personale e quindi senza nessuna possibilità di ottenere l’accreditamento. E, di conseguenza, far diventare Alghero DEA di primo livello e non una dependance di Sassari.»
Antonio Caria