«Lunedì 1 febbraio scorso avevo chiesto, pubblicamente e attraverso un comunicato stampa, al Parco di Porto Conte di condividere il progetto del “Rifugio di Mare” con la città di Alghero. A 10 giorni di distanza pare chiaro che la mia richiesta sia caduta nel vuoto. Una scelta quella della dirigenza dell’ente Parco che non capisco ma soprattutto che non accetto perché sembra essere una mancanza di rispetto istituzionale verso il sottoscritto e collettiva nei confronti di tutti gli algheresi. Chi amministra dovrebbe ben sapere che il Parco di Porto Conte è degli algheresi e non di chi – pro tempore – guida il comune o l’ente parco.»
Lo rimarca, in una nota, il consigliere comunale di Alghero Valdo Di Nolfo, che aggiunge: «Ho invece apprezzato che a metterci la faccia pubblicamente sia stata la cooperativa che ha vinto il bando del Demanio sostituendosi di fatto a Comune ed Ente Parco. In data 2 Febbraio infatti sulla stampa è stata pubblicata una lunga e complessa nota de “Il Quinto Elemento”. In questo testo vengono affrontati, tra gli altri, alcuni aspetti del progetto sui quali avevo io stesso posto l’attenzione».
«Alla luce di ciò – conclude Valdo Di Nolfo – è chiaro quanto la richiesta di condivisione fosse doverosa, anzi imprescindibile per questo tipo di progettazioni in luoghi sensibili dal punto di vista non solo ambientale e storico ma anche affettivo. Che comune di Alghero e Parco di Porto Conte imparino dall’accaduto: la partecipazione, la condivisione e la conoscenza da parte dei cittadini è un dovere morale per chi amministra – pro tempore – i beni della collettività. Che l’amministrazione comunale di Alghero e l’ente gestore del Parco di Porto Conte la smettano di abdicare al proprio ruolo e condividano il progetto pubblicamente, nell’assemblea del Parco – organo che coincide con il Consiglio comunale – e alla città tutta.»
Antonio Caria