«Non solo il settore turistico-alberghiero, è tutta la Sardegna a rischiare il default.»
Il grido d’allarme arriva da Desirè Manca, capogruppo del M5S in Consiglio regionale.
«Grandi, medie e piccole imprese, i liberi professionisti, i titolari di bar, ristoranti, negozi, ma soprattutto le aziende dei comparti dell’agricoltura e dell’allevamento rischiano di pagare a caro prezzo l’emergenza coronavirus e i suoi terribili effetti sull’economia mondiale. Ad accusare il colpo e a ritrovarsi in ginocchio non saranno soltanto gli operatori del settore turistico–alberghiero. Pertanto la Regione Sardegna non può pensare soltanto a questa categoria di imprenditori posticipando a data da definirsi le misure di sostegno in favore di tutti gli altri comparti che concorrono a formare il tessuto economico della nostra isola.»
«Ieri – aggiunge Desirè Manca – siamo stati convocati in Commissione congiunta (Bilancio e Lavoro) per esprimere un parere su una legge a sostegno delle micro e medie imprese della filiera turistica; una proposta di legge approvata con urgenza quando ancora era impossibile prevedere gli effetti dell’emergenza sanitaria in corso. Grazie all’approvazione di questa mini finanziaria abbiamo a disposizione 60 milioni di euro. Eppure, nonostante la situazione emergenziale in cui ci troviamo, la Regione sta lasciando scoperti interi settori produttivi. Com’è possibile non pensare ai nostri pastori? Agli agricoltori? Occorrono azioni mirate ed è necessario intervenire con la massima urgenza.»
«Le misure volte ad arginare la crisi economica – conclude Desirè Manca – devono correre di pari passo rispetto a quelle volte ad arginare la crisi sanitaria. Non possiamo aspettare oltre, la Regione deve varare immediatamente valide misure finanziarie. Non parliamo di slittamento delle rate dei mutui o di prestiti, chiediamo che vengano stanziate somme a fondo perduto. Dobbiamo aiutare tutti: il titolare del piccolo bar di provincia, i ristoratori, le partite iva, gli agricoltori e gli allevatori. Qui a rischiare il tracollo è l’intera Sardegna.»