E’ trascorso un anno dall’arresto dello studente Patrick Zafi, incarcerato in Egitto. In Italia come in altri paesi, sono tante le manifestazioni di solidarietà.
Nella sua Università, l’aula nella quale ha concluso gli studi, è stata invasa da tante gigantografie con la sua immagine.
Sono stati tanti gli striscioni esposti, anche a Cagliari. Nel Bastione di Saint Remy è stato apposto un grande drappo, nel quale è stata chiesta la sua liberazione.
Neppure la pandemia che continua a provocare tantissimi contagi e decessi, ha impedito di manifestare per la libertà del giovane Patrick Zafi, per troppo tempo negata. Una libertà che l’Egitto non sa cosa sia.
La politica, purtroppo, sembra restare a guardare, quella politica che continua a tenere rapporti commerciali con uno stato dittatoriale che non guarda in faccia a nessuno e non fa sconti.
Le voci di tutti sono e saranno sempre per la “Libertà per Patrick Zafi”.
Armando Cusa