«Sardigna Natzione Indipendentzia, aderisce al sit-in indetto per domani 13 alle ore 10 dal Sindaco di Cabras in difesa di un diritto inviolabile della sua comunità, quello di decidere sulle testimonianze archeologiche con le quali quella comunità ha scritto la propria storia e ha caratterizzato il proprio territorio e il territorio dell’intera Sardegna.»
Ad annunciarlo è il leader Bustianu Cumpostu che aggiunge: «La Soprintendenza Archeologica, che continua ad essere inspiegabilmente statale e non regionale, è oggi una vera propria agenzia della dipendenza che continua a negare la continuità storica dei sardi, ad imporre il fenicismo esasperato ad ogni testimonianza archeologica di valore. La Soprintendenza Archeologica è lo Stato e per lo stato opera e per lo Stato vuole sottrarre ai sardi i giganti di Monte de Prama per deculturarli, ridurli da Giganti ad Eroi e farli rientrare nelle griglie di lettura utili ai costruttori di storia, di una storia artificiale, quella dell’Italia».
«Ben ha fatto il sindaco di Cabras – conclude Bustianu Cumpostu – ad opporsi alla prepotenza di chi pensa di permettersi tutto, di chi è rimasto impunito per aver nascosto i Giganti per 20 anni di chi continua a chiamare fantarcheologhi coloro che tentano di spezzare l’incantesimo del negazionismo e del riduzionismo.»
Ad annunciarlo è il leader Bustianu Cumpostu che aggiunge: «La Soprintendenza Archeologica, che continua ad essere inspiegabilmente statale e non regionale, è oggi una vera propria agenzia della dipendenza che continua a negare la continuità storica dei sardi, ad imporre il fenicismo esasperato ad ogni testimonianza archeologica di valore. La Soprintendenza Archeologica è lo Stato e per lo stato opera e per lo Stato vuole sottrarre ai sardi i giganti di Monte de Prama per deculturarli, ridurli da Giganti ad Eroi e farli rientrare nelle griglie di lettura utili ai costruttori di storia, di una storia artificiale, quella dell’Italia».
«Ben ha fatto il sindaco di Cabras – conclude Bustianu Cumpostu – ad opporsi alla prepotenza di chi pensa di permettersi tutto, di chi è rimasto impunito per aver nascosto i Giganti per 20 anni di chi continua a chiamare fantarcheologhi coloro che tentano di spezzare l’incantesimo del negazionismo e del riduzionismo.»
Antonio Caria