«È proprio vero che quando non si hanno argomenti consistenti per replicare alle argomentazioni puntuali degli avversari si ricorre ad uno stratagemma dialettico: spostare l’attenzione su altri argomenti.»
Lo ha dichiarato l’assessore alla cultura del comune di Alghero, Marco Di Gangi (Fratelli d’Italia) che aggiunge: «Questo è quanto è avvenuto a proposito delle repliche puntuali e circostanziate del consigliere comunale Christian Mulas e del coordinatore cittadino del circolo di Fratelli d’Italia, cui mi onoro di appartenere, che rispondevano all’insensato attacco della rappresentanza consiliare del centro sinistra algherese sul ruolo di “dominus” che a dir loro starei esercitando nei confronti della Fondazione».
«Anziché entrare nel merito della questione – rimarca Marco Di Gangi – cosa sulla quale é mia intenzione chiedere di poter riferire in Consiglio Comunale, i firmatari della replica, dopo un tentativo di arrampicarsi sugli specchi, spostano il tiro sull’attivismo esemplare del consigliere Mulas che con un impegno ininterrotto svolge con grande efficacia il ruolo di consigliere comunale e, come se questo impegno fosse una colpa, lo irridono e scadono in una replica vacua e inconsistente che vorrebbe essere simpatica, ma che di simpatico ha ben poco.»
«Tale malevolenza, si manifesta però in tutta la sua pienezza quando, con l’obiettivo di screditarmi, si passa all’insinuazione, quando si pianta il seme del sospetto, quando si afferma testualmente parlando di “poteri” che sarebbero a me riconducibili nel ruolo di assessore: se non quelli miseri che leggiamo perfino nella coincidenza dei nomi di qualche nuova assunta nei cantieri LavoRas, con la tessera, l’associazione turistica e la candidatura giusta alle ultime comunali.»
«Sorprende – sottolinea Marco Di Gangi – che i firmatari abbiano deciso di sposare questa strategia, quella cioè di far passare il messaggio che avrei favorito l’assunzione in progetti Lavoras di persone a me politicamente vicine. Sorprende perché i firmatari sanno bene che le graduatorie dei cantieri Lavoras sono predisposte da un soggetto terzo, l’Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro tramite i propri Centri per l’impiego in applicazione di criteri oggettivi, definiti con bandi pubblici e non certamente dal Comune e tantomeno dall’assessore il quale non ha alcun ruolo in proposito.
Invito formalmente chi di loro fosse a conoscenza di illeciti inerenti l’assunzione di una o più persone ad essere conseguente, denunciando il fatto alle competenti autorità giudiziarie.
Peraltro, i firmatari, dovrebbero tutti essere consapevoli di quanto sia scivoloso ed insidioso l’utilizzo delle insinuazioni prive di qualsiasi fondamento utilizzate come strumento di discredito – conclude Marco Di Gangi -. Per quanto aspro, il confronto politico non deve mai scadere oltre un certo limite, invito chi dei firmatari fosse ancora animato da ragionevolezza a fare l’unica cosa che potrebbe far riguadagnare loro dignità e credibilità politica e far finire qui la contesa: chiedere pubblicamente scusa per i contenuti e i toni utilizzati con le loro indebite e inopportune argomentazioni che di politico hanno assai poco.»
Antonio Caria