Prosegue il periodo di tremenda difficoltà dettata dall’emergenza sanitaria nazionale a causa del Covid-19. I continui aggiornamenti statistici che arrivano dalla Protezione civile impongono al Governo delle scelte forti che limitano la libertà di impresa in tutta Italia. Questa situazione sta creando una situazione economica difficilissima, che può essere affrontata solamente con scelte economiche coraggiose. In tal senso, il 20 marzo si è svolta in videoconferenza una Presidenza provinciale della Confesercenti di Cagliari, per analizzare il decreto Cura Italia e portare una serie di richieste alla Regione Sardegna, rafforzative a quanto previsto dal Governo.
«Riteniamo che, soprattutto, in questi momenti difficili la nostra associazione debba fare il suo dovere a tutela delle imprese del nostro territorio – commenta Marco Medda, presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari – e la riunione è stata fondamentale per mettere a punto una serie di richieste di intervento che vogliamo porre sul tavolo del presidente della Regione, tramite i nostri organismi Regionali. Nell’ordine abbiamo previsto la richiesta di:
- la distribuzione di un “reddito di sussistenza” (che abbiamo quantificato in euro 1.000 una tantum) per tutte quelle micro imprese che sono state costrette a tenere le loro attività chiuse, in aggiunta ai 600,00 euro previsti dal Governo. Si tratta di una misura a nostro avviso necessaria per il commercio; settore che la Finanziaria regionale (approvata in fretta e furia) non ha minimamente considerato. Ci sono stati stanziamenti importanti per l’artigianato e chiediamo con forza che quelle risorse vengano divise tra commercio e artigianato per soddisfare questa nostra richiesta;
- l’accesso al credito agevolato, sia relativamente alla definizione garanzie regionali che permettano alle aziende di non dover avere garanzie proprie, sia per quanto riguarda la tempistica di erogazione del prestito attraverso il sistema bancario, sia rispetto ai tassi di interesse devono essere vicini allo zero, sia relativamente ai tempi di ammortamento: riteniamo che ci debba essere almeno un anno di pre ammortamento, con ammortamenti oltre gli 84 mesi. Riteniamo inoltre che si debba andare verso tagli da 50.000,00 euro di prestito concedibile, rispetto al volume d’affari della impresa richiedente.
- Rispetto alla Cassa Integrazione in deroga (che interessa la stragrande maggioranza delle nostre imprese): riteniamo che il processo di approvazione della Cassa integrazione in Deroga debba essere il più snello possibile, considerando che l’unica ragione per la quale verrà richiesta riguarda i danni economici causati alle nostre imprese dall’emergenza sanitaria. faremo quindi appello, tramite la nostra associazione regionale, all’assessore regionale del Lavoro che si faccia carico anche di questo aspetto che per noi, purtroppo, non è secondario
- Rispetto al comune di Cagliari, riteniamo che sia necessario, alla riapertura delle attività, concedere maggior spazio per il suolo pubblico dei locali, concedendo all’operatore di poter pagare la tassa di occupazione a partire dal 2021, spalmandola nei 10 anni successivi. Sarà necessario che il Comune trovi fonti di finanziamento per permettere che questa azione si possa realizzare.
- Riteniamo che debba essere fatta una forte campagna di informazione e sensibilizzazione per ribadire che la Sardegna (e la città di Cagliari nel particolare) non è stata quasi colpita dall’emergenza sanitaria, in modo da creare l’idea per i turisti che sia un territorio “sano”, dove, dopo la riapertura delle attività, si può tranquillamente venire per passare qualche giorno di vacanza.»
«Porteremo queste istanze sui tavoli delle Amministrazioni competenti entro i primi giorni della settimana prossima – conclude Marco Medda -, nella speranza che, rispettando i protocolli imposti dal Governo, questa triste situazione finisca nel più breve tempo possibile.»