Arriva alla Camera dei deputati la questione relativa al servizio di vigilanza e presidio delle 31 opere di sbarramento principali gestite dall’Enas.
La deputata algherese del Movimento 5 stelle, Paola Deiana, ha presentato un’interrogazione ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, delle Infrastrutture e dei Trasporti e dello Sviluppo economico.
«Ciò – spiega Paola Deiana -, al fine di approfondire la problematica e quali interventi, anche di carattere normativo, intendano assumere al fine di assicurare un servizio di guardiania specializzato che garantisca adeguate condizioni di vigilanza e sicurezza degli impianti, della popolazione e dei territori, unitamente alla tutela dell’occupazione e delle condizioni di lavoro del personale preposto.»
«La differenza tra le due figure, guardie giurate armate e guardiani delle dighe, è rilevante – ha aggiunto Paola Deiana –. In caso di disservizi o situazioni di pericolo, le guardie giurate non possono intervenire in nessun modo, ma solo segnalare tempestivamente quanto rilevato a un tecnico dell’Ente, che deve raggiungere l’impianto. Inoltre, le dighe non sempre sono facilmente raggiungibili, la loro ubicazione è lontana dai centri abitati e i tempi di intervento possono compromettere la tempestività delle operazioni.»
«I guardiani delle dighe, invece, sono addestrati e preparati non solo per presidiare l’impianto ma anche per gestire situazioni di pericolo e svolgere specifici compiti di controllo. È prioritario – conclude Paola Deiana – tutelare la sicurezza degli impianti, della popolazione e dei territori, tenuto conto anche dei danni causati dalle abbondanti piogge che hanno recentemente colpito il Nord della Regione e portato al progressivo riempimento degli invasi, come avvenuto a gennaio per la diga del Bidighinzu che ha raggiunto la soglia di sfioro.»
La deputata algherese del Movimento 5 stelle, Paola Deiana, ha presentato un’interrogazione ai ministri del Lavoro e delle Politiche sociali, delle Infrastrutture e dei Trasporti e dello Sviluppo economico.
«Ciò – spiega Paola Deiana -, al fine di approfondire la problematica e quali interventi, anche di carattere normativo, intendano assumere al fine di assicurare un servizio di guardiania specializzato che garantisca adeguate condizioni di vigilanza e sicurezza degli impianti, della popolazione e dei territori, unitamente alla tutela dell’occupazione e delle condizioni di lavoro del personale preposto.»
«La differenza tra le due figure, guardie giurate armate e guardiani delle dighe, è rilevante – ha aggiunto Paola Deiana –. In caso di disservizi o situazioni di pericolo, le guardie giurate non possono intervenire in nessun modo, ma solo segnalare tempestivamente quanto rilevato a un tecnico dell’Ente, che deve raggiungere l’impianto. Inoltre, le dighe non sempre sono facilmente raggiungibili, la loro ubicazione è lontana dai centri abitati e i tempi di intervento possono compromettere la tempestività delle operazioni.»
«I guardiani delle dighe, invece, sono addestrati e preparati non solo per presidiare l’impianto ma anche per gestire situazioni di pericolo e svolgere specifici compiti di controllo. È prioritario – conclude Paola Deiana – tutelare la sicurezza degli impianti, della popolazione e dei territori, tenuto conto anche dei danni causati dalle abbondanti piogge che hanno recentemente colpito il Nord della Regione e portato al progressivo riempimento degli invasi, come avvenuto a gennaio per la diga del Bidighinzu che ha raggiunto la soglia di sfioro.»
Antonio Caria