«La segreteria provinciale e cittadina del Partito democratico della provincia di Sassari, esprimono forte preoccupazione e un forte disappunto, rispetto alla gestione e ai ritardi della campagna di vaccinazione dell’intera provincia di Sassari. La Regione Sardegna viene quotidianamente confermata dalle fonti ufficiali fanalino di coda per numero di vaccini somministrati in base alle dosi consegnate, dai dati di questi giorni si rileva che sono state somministrate soltanto circa il 58% delle dosi.»
Lo dichiarano il segretario provinciale e quello cittadino del Partito democratico Sassari, Gianpiero Cordedda e Giuseppe Mascia, che aggiungono: «In uno scenario così problematico la provincia di Sassari rappresenta un “caso nel caso”: un territorio che è stato il più colpito nelle fasi precedenti della pandemia e che ancora oggi, nonostante il ritorno nella “zona bianca”, presenta alcune località in zona rossa, deve scontrarsi con scelte di priorità vaccinale alquanto discutibili che appaiono incomprensibili e scandalose. Un piano vaccinale dichiarato ma mai concretamente attuato e per giunta con elementi di noncuranza di alcune importanti indicazioni nazionali sulle priorità circa la somministrazione dei vaccini, indicazioni che prevedono una precedenza assoluta per i più fragili, come gli “over 80”, e per le categorie maggiormente esposte: è incongruo ed inaccettabile vaccinare il personale che ancora è in lavoro agile e non considerare alcuni settori lavorativi che da tempo lavorano in presenza al 75%; si vaccina senza un criterio tra chi svolge un ruolo di reale esposizione e chi no, insomma si vaccinano ambiti meno esposti e si trascura chi tutti i giorni è veramente esposto ed è a rischio per sé e per gli altri.»
«Questa Giunta regionale – conclude Gianpiero Cordedda e Giuseppe Mascia – invece di fornire criteri certi genera con le proprie scelte polemiche e divisioni in diversi mondi lavorativi. Stiamo assistendo ad un continuo vivere alla giornata, ad una totale assenza di seria programmazione su come gestire e affrontare la pandemia in una fase così difficile e delicata. La situazione attuale impone, in particolare a chi dovrebbe guidare questo processo, scelte accurate e finalizzate al bene comune: si coinvolgano le Amministrazioni comunali, i medici di medicina generale e tutte le categorie che possono avere ruolo e funzione in questo momento, affinché insieme si affronti questa situazione e si lasci l’improvvisazione ed il pressapochismo a cui abbiamo finora dovuto assistere, non lo merita il popolo sardo e non lo merita la provincia di Sassari.»
Antonio Caria