Questa mattina il Consiglio regionale ha approvato gli articoli dal 14 al 22 del testo unificato per la riforma dell’assetto territoriale della Regione.
La seduta è stata aperta dal Presidente del Consiglio Michele Pais. I lavori sono ripresi dall’esame dell’articolo 14 “Abrogazione dell’articolo 8 della legge regionale n. 2 del 2016 (Rete metropolitana)” del Testo unificato “Riforma dell’assetto territoriale della Regione. Modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2”.
Il presidente ha dato la parola al consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, il quale è intervenuto sulle Unioni dei Comuni. L’esponente dell’opposizione ha sottolineato che con gli articoli 3 e 4 sono state tolte alle Unioni dei Comuni le competenze provinciali e sono rimaste quelle competenze in capo solo ed esclusivamente ai Comuni, che possono accordarsi tra loro senza la necessità vengano definite o considerate Unione dei comuni. Massimo Zedda ha ribadito che con questa legge non si stanno eliminando le Unioni dei comuni «da un punto di vista figurativo ma da un punto di vista funzionale: stiamo eliminando l’idea stessa che originò a suo tempo le Unioni dei Comuni con competenze sovracomunali».
Per quanto riguarda l’utilità delle Unioni dei Comuni all’interno delle Città Metropolitane, Massimo Zedda ha affermato che «volendo istituire la Città metropolitana di Sassari, estendendo i confini a una metà circa dell’ex provincia di Sassari, e volendo aumentare i confini della Città metropolitana di Cagliari fino a ricomprendere una porzione ampia di quella che era la provincia storica di Cagliari, o meglio una parte consistente dell’attuale Sud Sardegna, sarebbe indispensabile mantenere organismi intermedi e dotarli di gambe, risorse e personale».
Il Consiglio ha quindi approvato l’articolo 14. Sull’articolo 15 “Modifica dell’articolo 16 della legge regionale n. 2 del 2016 (Finanziamenti per l’esercizio associato di funzioni)” è intervenuto Diego Loi, vicepresidente della commissione Riforme e consigliere dei Progressisti. Loi ha ribadito l’importanza delle Unioni dei Comuni. Il consigliere ha ricordato che da più parti viene riportato il tema del fallimento delle Unioni di Comuni e viene utilizzato come argomento per giustificare «la necessità delle Province quale organo intermedio di fondamentale importanza per il governo del territorio». Per Diego Loi si tratta di un “approccio non accettabile” e ha invitato l’Aula a fare un ragionamento più approfondito sull’utilità della gestione in forma associata di funzioni e servizi e se siano del parere che sia giusto che «i Comuni ritornino a una gestione individuale di ogni forma di attività, facendoli ripiombare in un individualismo che non consente la crescita e il rafforzamento dei territori», e ha aggiunto «così facendo ritengo non si faccia altro che dire che la Regione Sardegna non vuole la crescita dei propri paesi, non vuole che arrivino a un’emancipazione in grado di ottimizzare i servizi ai cittadini».
Il vicepresidente della Prima commissione ha anche ricordato che in questi anni, grazie alle economie di scala e al confronto tra le comunità, i Comuni più piccoli hanno potuto affrontare sfide molto importanti per la loro crescita, tra cui quella legata alla programmazione territoriale che ha portato i Comuni a dover ragionare sul proprio sviluppo assieme e di concerto con i loro Comuni limitrofi o facenti parte dell’ambito territoriale di riferimento. Loi ha poi ricordato che nella definizione delle Unioni di Comuni lo sbaglio principale fu di non prevedere una pianta organica in grado di reggere l’impatto organizzativo. Per Diego Loi più che parlare di un problema insito nella natura dell’Ente bisognerebbe valutare l’incapacità di delinearne una struttura organizzativa in grado di gestire tutte le funzioni del servizio. E ha auspicato che i nuovi enti siano dotati di personale e risorse adeguate ai compiti loro attribuiti.
L’Aula ha approvato l’articolo 15.
Sull’articolo 16 “Modifiche della rubrica del titolo III e del capo I del titolo III della legge regionale n. 2” è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti), il quale ha sottolineato l’importanza della polizia locale nell’ambito delle province e delle Città metropolitane, visto che opera in stretto contatto con le Procure della Repubblica per quanto riguarda i reati ambientali. Massimo Zedda ha affermato che ci sono state «nuove interdittive antimafia nell’ambito del nostro territorio», che prima non c’erano, e che «nel territorio italiano c’è stato un aumento del 300% dell’interdittiva antimafia». Il consigliere ha ribadito che settori come quello ambientale ed ecologico sono i più esposti, visto le ingenti risorse messe a disposizione dall’Unione europea. Massimo Zedda ha infine concluso auspicando un aumento di risorse e personale per potenziare le polizie locali in un’ottica di contrasto alle organizzazioni criminali.
Anche il collega di Gruppo, Antonio Piu, ha ribadito l’importanza della polizia locale e ha ricordato che lo scorso anno presentò un emendamento di 800mila euro per quanto riguarda il comune di Sassari e la rete metropolitana. Un progetto che riguardava otto comuni tra cui Sassari, Stintino, Valledoria, Castelsardo, Sennori e Sorso. Antonio Piu ha ricordato che è stato un progetto che ha messo in relazione tutti i Comuni della rete metropolitana che ha dato modo ai cittadini presenti in quei paesi di avere una forza di polizia locale e una serie di funzioni che i Comuni e la rete metropolitana è riuscita a dare attraverso questo progetto. Antonio Piu ha auspicato che il progetto venga rifinanziato anche quest’anno.
E’ poi intervenuto il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha voluto fare una riflessione sul modo di legiferare dell’Aula. Secondo il consigliere sarebbe stato più utile e anche più comprensibile e, probabilmente, più efficace abrogare la Legge 2 e riscrivere un Testo unico sugli stessi temi che riprendesse i contenuti approvati sino ad ora. Per Francesco Agus è assurdo modificare rubriche di norme transitorie risalenti a cinque anni fa. E ha aggiunto che le due Città metropolitane, che hanno fatto percorsi differenti, rischiano di nascere in modo diverso e si rischia, quindi, di aumentare le differenze tra i due enti. Non solo. Per Francesco Agus, il cui giudizio resta contrario, c’è il rischio di trovarsi tra sei mesi davanti a una situazione che non consentirà ai nuovi enti di svolgere le attività che competono loro.
L’Aula ha approvato gli articoli 16 e 17 “Modifiche all’articolo 22 della legge regionale n. 2 del 2016 (Funzioni della Città metropolitana)”.
Sull’articolo 18 “Modifica dell’articolo 23 della legge regionale n. 2 del 2016 (Decentramento e partecipazione)” è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti), che ha sollevato il problema della contraddizione tra il titolo dell’articolo, decentramento e partecipazione, e gli articoli di questa legge che invece sottraggono competenze agli enti: dall’autorità d’ambito, alle Unioni dei Comuni, fino ai Piani di utilizzo dei litorali. Su quest’ultimo punto Massimo Zedda ha ricordato che non si può utilizzare una normativa omogenea perché i litorali sono diversi tra loro e con diverso valore ambientale.
Francesco Agus (capogruppo Progressisti) è invece intervenuto sul tema delle Circoscrizioni e, in particolare, si è soffermato sulle Municipalità di Pirri e della Nurra. Il consigliere ha ricordato che così come sono organizzate, senza una piccolissima retribuzione o un rimborso spese agli eletti e senza neanche riposi compensativi in caso di partecipazione alle riunioni, è difficile che si riuniscano come dovrebbero. E ha aggiunto che su questo tipo di decentramento il legislatore regionale dovrebbe chiarirsi le idee: o si rendono funzionali oppure è meglio sopprimerle.
Il Consiglio regionale ha poi approvato l’articolo 18.
Sull’articolo 19 “Modifica dell’articolo 24 della legge regionale n. 2 del 2016 (Riordino delle circoscrizioni provinciali)” è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti). Il consigliere ha sottolineato come vada risolto il problema del commissariamento senza una data di termine. Per Massimo Zedda «fece un errore la Giunta precedente», ma perseverare nell’errore è diabolico. L’esponente della minoranza è poi intervenuto sulla notizia della devastazione del progetto dell’artista Costantino Nivola nel playground delle Wise Towers a New York e rivolgendosi al presidente Michele Pais ha affermato: «Credo che sia indispensabile farsi portatore di questa esigenza presso il presidente della Regione e a sua volta presso il ministero della Cultura e la presidenza del Consiglio dei ministri perché si intervenga con il Consolato italiano, che è un Consolato di altissimo livello», perché immediatamente ci si attivi con la Municipalità di New York per conoscere la fine che faranno quelle opere, perché se non servono a New York “sapremo noi come riutilizzarle”. Massimo edda ha suggerito anche il coinvolgimento della comunità sarda e italiana a New York, della Fondazione Nivola e della famiglia dell’artista.
«Non è un rinnovamento, è solo vandalizzazione di un angolo di Sardegna nel cuore della grande mela», ha affermato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais che ha assicurato che il Consiglio regionale metterà in atto immediatamente tutte le azioni necessarie per tentare di arginare questo scempio culturale che non rispetta l’arte.
«Ci attiveremo immediatamente presso il Ministero per capire se la rimozione può essere fermata e se è possibile recuperare le opere, alcune delle quali sono state devastate. E’ un massacro che colpisce al cuore la nostra cultura. Lavoreremo per riportare in Sardegna quel che resta dei “cavallini” di Costantino Nivola distrutti da chi non rispetta l’arte in nome di un rinnovamento che ha deturpato un enorme patrimonio.»
E’ quindi intervenuto Giorgio Oppi (Udc Cambiamo) che ha chiesto che venga comunicato in aula quali siano gli emendamenti ammissibili e quali non ammissibili. Il presidente Michele Pais ha affermato che sarà, sicuramente, fatto una volta arrivati all’articolo 23, perché sugli articoli in discussione non sono stati presentati emendamenti.
Michele Pais ha messo in votazione l’articolo 19, che è stato approvato, e a seguire anche l’articolo 20 “Modifica dell’articolo 25 della legge regionale n. 2 del 2016 (Circoscrizioni provinciali)”.
Sull’articolo 21 “Modifica dell’articolo 26 della legge regionale n. 2 del 2016 (Presidente)” è intervenuto il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha chiesto la conferma sulla soppressione delle zone omogenee.
«Le zone omogenee – ha spiegato – sono previste dalla disciplina nazionale e sono previste proprio perché quella disciplina, avendo creato Città metropolitane molto ampie, aveva già individuato una parziale soluzione: quella di individuare dentro le Città metropolitane zone omogenee che permettessero di costituire dei sub ambiti in maniera da gestire meglio le funzioni.»
In Sardegna quella norma è stata utilizzata, invece, per venire incontro alle esigenze delle province di Sassari, che comprendeva anche Olbia, e del Sud Sardegna, che univa Medio Campidano, Sulcis e una parte della dell’ex provincia di Cagliari. Sono stati creati così dei sotto ambiti per la gestione delle funzioni. Agus ha quindi chiesto chiarimenti sulla effettiva soppressione delle zone omogenee e un approfondimento ulteriore sul tema.
Il presidente ha messo quindi in votazione gli articoli 21 e 22, entrambi approvati, e ha poi sospeso i lavori per dieci minuti.
Alla ripresa dei lavori il presidente ha annunciato la sospensione della seduta, riconvocando il Consiglio per le ore 17.00.
Il consigliere del Pd Piero Comandini ha lamentato il mancato coinvolgimento dell’opposizione e della Conferenza dei capigruppo nella decisione.
Il presidente, dopo aver ricordato l’interlocuzione costante con la Conferenza dei capigruppo, ha spiegato di aver fatto una valutazione che rientra nelle prerogative del presidente dell’Assemblea.
Il consigliere di Leu Eugenio Lai, affermando che a suo giudizio la decisione di rinviare i lavori è determinata solo da contrasti interni alla maggioranza, ha auspicato la soluzione degli stessi suggerendo, in alternativa, il rinvio della seduta a domani mattina.
Il presidente ha assicurato che farà le opportune valutazioni, con buon senso prima che con il ricorso al regolamento, e le comunicherà per tempo all’Aula.