«Cari sardi, teniamoci stretta la zona bianca che tutti insieme abbiamo conquistato e che ci ha fatto diventare un modello per tutto il mondo. È la nostra grande occasione, il nostro territorio è diventato tra i più sicuri al mondo non solo per noi sardi ma l’approdo ideale per tutti e una delle mete più ambite di vacanza.»
È un vero e proprio appello quello che il consigliere regionale del gruppo UDC-Cambiamo rivolge ai sardi. Un risultato eccezionale raggiunto dal popolo sardo dopo i tanti sacrifici fatti in questi mesi dai cittadini e da tutte le attività produttive. La nostra isola, con la zona bianca, può ora far valere un altro elemento di unicità, oltre a quelli legati ai suoi patrimoni di bellezze naturali, culturali ed identitari.
«Da sempre – scrive ancora Antonello Peru – ce la siamo cavata da soli, nonostante la Sardegna e i sardi abbiano pagato già a caro prezzo anche la condizione di insularità, in termini di crescita e di sviluppo, facendo valere la nostra forza e la nostra capacità di reazione anche davanti a situazioni e condizioni avverse. Con l’emergenza sanitaria è venuta fuori ancora di più la nostra voglia di rialzarci e se siamo arrivati ad essere la prima regione in zona bianca lo dobbiamo esclusivamente a noi. Possiamo essere gli unici ad essere aperti nel periodo delle festività pasquali e questa sarebbe già una grande boccata d’ossigeno per tante attività che in questi mesi hanno sofferto a causa delle restrizioni. Ma possiamo anche creare le condizioni per arrivare alla stagione estiva più preparati e pronti di qualsiasi altro luogo.»
«Ora più che mai dobbiamo continuare così, non abbassando la guardia e difendendo questa enorme conquista con una grande attenzione a tutte le misure che già conosciamo e che ci hanno permesso di combattere il virus fino ad ora – conclude Antonello Peru -. Insieme a iniziative e interventi che si stanno rivelando efficaci, come lo screening di massa e la certificazione di negatività, possiamo trasformare questa emergenza nella più grande opportunità di rinascita della nostra isola.»