«Questo vuol dire che in una zona rossa, praticamente non si può mettere il naso fuori di casa per nessun motivo se non è certificato, ma se si possiede una villetta in Sardegna è possibile andare tranquillamente a svernare, a maggior ragione visto che la Sardegna è l’unica Regione bianca dove le misure di distanziamento sono più blande.»
A dirlo sono gli attivisti di Caminera Noa che non hanno preso bene una delle Faq al nuovo decreto del Governo Draghi sugli spostamenti e sono critici sulla decisione assunta dall’esecutivo.
«Rispondere alla domanda “posso andare nella mia seconda casa?” con un “sì” – aggiungono gli attivisti – equivale a dire “sì, puoi andare in Sardegna, come hai fatto l’anno scorso, ricreando la medesima crisi sanitaria che è costato il quasi collasso del sistema sanitario sardo, il tracollo del fragilissimo sistema economico sardo e centinaia di morti che si potevano evitare”.»
«Non c’è alcun dubbio che si tratta ancora una volta di una precisa scelta politica, per accontentare quelle fasce di benestanti del nord Italia provati da un anno di restrizioni. Draghi in questo è l’esatta fotocopia di Conte: dice che la priorità è la salute, poi si va a targhe alterne e non si rispettano i fondamentali criteri per arginare l’epidemia e per preservare quelle zone che se ne stanno liberando. Ci aspettiamo che Solinas faccia lo stesso per preservare la salute, l’economia (e la dignità) dei sardi, ma non siamo ottimisti, visto che dovrebbe mettersi contro moltissimi elettori del partito a cui deve la sua carriera politica: La Lega che a di spetto del cambio del nome era e rimane a tutti gli effetti “Nord”.»
A dirlo sono gli attivisti di Caminera Noa che non hanno preso bene una delle Faq al nuovo decreto del Governo Draghi sugli spostamenti e sono critici sulla decisione assunta dall’esecutivo.
«Rispondere alla domanda “posso andare nella mia seconda casa?” con un “sì” – aggiungono gli attivisti – equivale a dire “sì, puoi andare in Sardegna, come hai fatto l’anno scorso, ricreando la medesima crisi sanitaria che è costato il quasi collasso del sistema sanitario sardo, il tracollo del fragilissimo sistema economico sardo e centinaia di morti che si potevano evitare”.»
«Non c’è alcun dubbio che si tratta ancora una volta di una precisa scelta politica, per accontentare quelle fasce di benestanti del nord Italia provati da un anno di restrizioni. Draghi in questo è l’esatta fotocopia di Conte: dice che la priorità è la salute, poi si va a targhe alterne e non si rispettano i fondamentali criteri per arginare l’epidemia e per preservare quelle zone che se ne stanno liberando. Ci aspettiamo che Solinas faccia lo stesso per preservare la salute, l’economia (e la dignità) dei sardi, ma non siamo ottimisti, visto che dovrebbe mettersi contro moltissimi elettori del partito a cui deve la sua carriera politica: La Lega che a di spetto del cambio del nome era e rimane a tutti gli effetti “Nord”.»
Antonio Caria