«Che fine ha fatto la dirigenza del Parco di Porto Conto sul progetto di Punta Giglio?»
Una domanda che si pone il consigliere comunale e componente assemblea Parco Naturale Regionale di Porto Conte, Valdo Di Nolfo che si chiede: «Perché di questo mutismo istituzionale?Le dirigenza del Parco in piena pandemia ha trovato il tempo di scrivere e approvare un disciplinare inutile e deleterio sulle riprese foto e video, delibera n° 22 del 12 marzo 2020. La dirigenza del Parco da quando è in carica ha di fatto evitato di riunire l’assemblea del Parco per temi di interesse generale, tanto che le convocazioni si contano sulle dita di una mano peraltro su temi obbligatori per legge o per prorogare il contratto del direttore senza andare a bando pubblico. Non stupisce quindi la mancanza di volontà della dirigenza di convocare l’Assemblea del Parco sia in generale che sul tema in oggetto. Ciò che davvero lascia perplessi è la motivazione a monte di tale assordante silenzio, soprattutto su un progetto che – dalle informazioni reperite – ha tutte le autorizzazioni del caso».
La sua richiesta è quella di convocare l’assemblea del Parco. «Colpa o dolo? – si domanda ancora Valdo Di Nolfo -. Faccio davvero fatica a pensare che l’atteggiamento della dirigenza sia semplicemente colposo, dovuto al fatto che non hanno proprio capito l’importante ruolo che rivestono. Appare chiaro che si tratta, invece, della scelta dolosa di chi ben sapendo quali sono i propri compiti decide volontariamente di non condividere con la cittadinanza il progetto sull’ex batteria di Punta Giglio. Un errore da tutti i punti di vista, da quello della partecipazione e del rispetto della cittadinanza e dell’impresa sociale in primis. Se la dirigenza del Parco crede che il proprio ruolo si esaurisca nell’occuparsi dei click delle macchine fotografiche allora forse è il caso che faccia un passo indietro e rimetta il proprio mandato, proprio nella mani dell’Assemblea tanto odiata.»
Antonio Caria