Tiene banco, ad Alghero, la vicenda legata all’ex artiglieria di Punta Giglio. Circa 150 persone hanno partecipato all’iniziativa organizzata presso la griglieria della spiaggia di Porto Ferro, dalla sezione sassarese di Liberu.
L’occasione è stata utile per aprire un dibattito sul significato e valore del paesaggio e dell’ambiente, della identità che rappresentano, del valore socio-economico che apportano, della tutela e salvaguardia a cui dovrebbero essere sottoposti in quanto beni collettivi.
Dagli interventi è emersa la contrarietà al progetto da realizzare nel parco regionale di Porto Conte, ed evidenziato, fanno sapere da Liberu, «la responsabilità politica degli amministratori nel tempo, e degli enti preposti alla tutela e salvaguardia dei quei luoghi, nel concedere le autorizzazioni, visto che rimangono tuttora oscuri alcuni passaggi dell’operazione».
«Le attività di “sfruttamento turistico” – concludono gli attivisti di Liberu – del posto si possono svolgere nelle innumerevoli frazioni e paesi limitrofi al parco, che la struttura in oggetto debba essere recuperata a bene collettivo adeguatamente ristrutturata per la funzione di polo museale e scientifico nonché didattico-informativo, con osservatori per lo studio e la salvaguardia della biodiversità e che in nessun caso debba essere data in gestione a privati, neanche a quelli che tentano di blandire la simpatia degli abitanti del posto utilizzando linguaggi “ amichevoli e suadenti”. Pertanto, chiediamo che l’ufficio tutela del paesaggio, la sovrintendenza o chiunque abbia il dovere di tutelare l’ambiente ed il paesaggio, intervenga per bloccare lavori che all’interno di un parco non possono essere certo invasivi , ma rivolti solo alla conservazione del sito, non alla sua alterazione.»
Antonio Caria