«L’azione di tutela di questo ufficio si esplica sulla base dei progetti che proprietari e/o detentori dei beni culturali inviano ai fini del restauro, del riuso o della rifunzionalizzazione. In questo processo raramente veniamo interpellati per la scelta delle destinazioni d’uso future, ed è in sede di esame del progetto che tali nuove destinazioni vengono valutate sulla base della compatibilità con il bene e con i suoi valori riconoscibili.»
Lo si legge in una nota del soprintendente Bruno Billeci che aggiunge: «Nel corso di una lunga fase interlocutoria con il proponente e con il Demanio dello Stato questo Ufficio ha respinto il primo progetto presentato dalla Società e dato indicazioni per una totale rielaborazione del medesimo in senso rigorosamente conservativo; questo Ufficio ha quindi autorizzato ai sensi dell’art.21 del Codice dei Beni Culturali il progetto definitivo per l’esecuzione dell’intervento, con prescrizioni e rinviando comunque all’approvazione del progetto esecutivo».
«Questo Ufficio – prosegue Bruno Billeci – ha emanato, in seguito ad apposito sopralluogo, puntuali disposizioni per l’accantieramento e per l’elaborazione del progetto esecutivo, e considerata la peculiarità dei luoghi, ha ritenuto di dover richiedere specifico e dettagliato progetto di accantieramento, approvato in data 5.03.2021 con nota prot. 3146.»
«In base alle competenze attribuite – rimarca Bruno Billeci – questa Soprintendenza esplicherà l’alta sorveglianza sui lavori mediante le opportune verifiche in corso d’opera. Si precisa, infine, che questa Soprintendenza, pur nello spirito di piena collaborazione con tutti gli Enti che operano nel territorio, esercita in modo esclusivo l’azione di tutela dei beni culturali e non necessita di sollecitazioni o affiancamenti per rendere più incisivo il raggiungimento di questo obiettivo in quanto tutti gli aspetti che esulano dalle competenze che il Codice dei Beni Culturali ci affida, vengono posti in secondo piano e risultano secondari rispetto alle scelte che sottendono alla tutela.»
«Autonomamente rispetto ad eventuali dibattiti e movimenti di opinione, questo ufficio – conclude Bruno Billeci – svolge ordinariamente l’azione di controllo o di tutela nel miglior modo possibile: nessuna pressione quindi, nel caso specifico, ha mutato l’approccio al tema che è stato fin dall’inizio trattato con l’approfondimento e il rigore che merita.»
Antonio Caria