L’UGL ha raggiunto il traguardo dei 71 anni dalla sua fondazione vissuti al “servizio dell’Italia”. Per l’occasione si è tenuto un incontro volto a celebrare la storia, i protagonisti e i percorsi che hanno contraddistinto il sindacato, un evento realizzato in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’UGL.
«Oggi festeggiamo il settantunesimo anniversario della fondazione dell’UGL. Sono particolarmente orgoglioso di poter rappresentare un sindacato impegnato su più fronti per garantire diritti e tutele ai lavoratori e, al tempo stesso, in grado di interpretare con coraggio e lungimiranza i profondi cambiamenti in atto all’interno del mondo del lavoro in costante evoluzione», spiega Paolo Capone, segretario generale dell’UGL.
«In un momento particolarmente difficile per l’occupazione ribadiamo l’urgenza di una riforma del welfare e la centralità degli investimenti in politiche industriali. Il nostro Paese sta attraversando un’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti che richiede un piano straordinario di aiuti ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese per superare la crisi attuale. In tale prospettiva, e per favorire una vera e propria ripartenza economica, è indispensabile porre in essere un’efficace campagna vaccinale che riesca altresì a bilanciare l’esigenza di tutelare le fasce più deboli della popolazione. La fase complessa che stiamo vivendo, tuttavia, non si può affrontare rimanendo prigionieri di schemi ideologici e logiche del passato; pertanto crediamo che soltanto attraverso un dialogo e confronto costruttivo tra Governo e parti sociali sia possibile garantire un lavoro dignitoso. A riguardo, proprio oggi è stato compiuto un significativo passo in avanti con la sottoscrizione, davanti al mMinistro del Lavoro, dei protocolli tra sindacati e Assodelivery, volti a prevenire il fenomeno del caporalato e dell’illegalità – conclude Paolo Capone -. Solo in questo modo si combatte concretamente lo sfruttamento lavorativo e si imprime un percorso di svolta per tutto il settore del food delivery, nella consapevolezza di delineare anche un nuovo modello di relazioni industriali fondate sul coinvolgimento e sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, come sancito dall’articolo 46 della Costituzione italiana.»