Con nota al presidente Solinas del 24 marzo 2021, il Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna, cogliendo il suo invito a formulare proposte per il Recovery Fund, ritiene importante un intervento strutturale nei villaggi minerari dismessi che hanno opportunità di un possibile sviluppo, come Montevecchio (Guspini-Arbus), Ingurtosu (Arbus), Arenas (Fluminimaggiore), Monteponi (Iglesias), Orbai (Villamassargia), Miniere Rosas (Narcao), Su Suergiu (Villasalto), Villaggio Norman (Gonnesa), Funtana Raminosa (Gadoni), Guzzurra (Lula), Argentiera (Sassari), per citarne alcuni che hanno già delle infrastrutture – alcune quasi al completo come Montevecchio – come acqua, luce e fognature, altri nessuna e dove, necessariamente, occorre dotarle di rete dati. Tutte detengono cubature interessanti che sono in capo ad Igea S.p.a, in qualche caso ai Comuni e in altri ai privati.
Con le infrastrutture si potrebbero porre nel mercato dei lotti funzionali al prezzo di un euro, così come già avviene in alcuni Comuni sardi. I villaggi minerari sono tutti in località amene e di particolare bellezza naturalistica, soggetti ad interesse multiplo se infrastrutturati.
Già in questi anni diversi Enti pubblici e privati, hanno manifestato interesse per le location, così pure tanti privati, ma l’assenza delle infrastrutture primarie ed in alcuni casi anche di viabilità, ha fatto venir meno l’interesse.
In questa ottica il Parco ha proposto anche il recupero di tratti di gallerie, ogni miniera ne detiene tante, ed alcune, anche in buone condizioni, utili allo stoccaggio e maturazione di formaggi, salumi, stagionatura dei vini, o lettiere per la coltivazione dei funghi, ma non solo. Molti capannoni ormai vuotati dai macchinari potrebbero rivivere, recuperando il paesaggio minerario e attivando nuove attività produttive e commerciali.
Il Parco vuole concorrere a questo sviluppo e nella programmazione 2021/2027, mira a recuperare alcuni immobili di pregio, come le direzioni minerarie, perché non si deteriorino ulteriormente, con la realizzazione di centri museali, centri visita, foresterie e altre attività.
Il Parco vuole essere strumento di promozione e stimolo, perché nei nostri villaggi minerari è possibile un turismo esperienziale di particolare fascino e suggestione, ma anche produttivo, così come abbiamo ragionato con il compianto assessore regionale, Roberto Frongia, che vedeva nel Parco Geominerario una importante risorsa per la Sardegna, tanto da chiederci se fossimo interessati ad una sede di prestigio nella città di Iglesias. Era sua intenzione porre nel bilancio regionale 2021 un finanziamento di 3 milioni di euro per il recupero del complesso “Infanzia e Patria”, con il suo splendido giardino, quale futura sede del Parco. Non sappiamo se sia riuscito nell’intento prima di lasciarci, ma non sarebbe male che la Regione Sardegna desse seguito alla sua volontà.
Certo con una sede così prestigiosa, l’attuale villa Pertusola potrebbe diventare spazio museale ed info point, etc…. come intendiamo fare nei villaggi minerari, il tutto si completerebbe con il museo mineralogico della Sardegna, grazie alla prossima acquisizione della Collezione Manunta, nel prestigioso Istituto Minerario Asproni.
Proprio nei giorni scorsi è avvenuta la consegna, da parte della provincia del Sud Sardegna, dei locali caveau necessari per il futuro deposito della collezione. L’importante consegna è stata anche l’occasione per uno scambio di opinioni fra la Provincia, il Comune, la Scuola ed il Parco, per la futura esposizione mineralogica nell’importante istituto storico al centro della città di Iglesias.
Il Presidente del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna
Prof. Tarcisio Agus