«L’assessore considera irricevibile il ricorso del Governo, perché inviato oltre i limiti previsti dalla legge: secondo il suo ragionamento, gli atti sarebbero dovuti essere stati inviati entro sabato 20, mentre il Governo ha provveduto lunedì 22 – aggiungono i consiglieri Progressisti -. Non c’entra il fine settimana di mezzo, spiega, perché la regola non si applica per questo tipo di atti. Però, sottolinea, siamo pronti al dialogo con i ministeri. Peccato che sia la Corte Costituzionale, con la sentenza 85/2012, a stabilire che la proroga dei termini possa essere applicata anche a casi come questo.»
«Se queste sono le premesse, diamo al presidente e all’assessore un altro suggerimento. Non deve assolutamente passare il messaggio che in attesa della decisione finale si possa fare tutto. Per evitare problemi agli uffici comunali, agli imprenditori e agli operatori del settore edile che aspettano risposte chiare, si abroghi la legge contestata e se ne approvi una basata sulla normativa in vigore sino al 2020, per un tempo definito e integrato con le possibilità date dal bonus governativo del 110 per cento sulle ristrutturazioni – concludono i consiglieri del gruppo Progressisti del Consiglio regionale -. Corriamo il rischio, in caso contrario, di perdere anche i fondi europei del Recovery fund, che vanno nella direzione della tutela dell’ambiente e non della sua distruzione.»