Sarà una Pasqua migliore rispetto allo scorso anni per maestri artigiani dolciari e alimentari isolani. Almeno è quello che pensa Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Sardegna: «Dall’interesse e dagli ordini che le nostre aziende dolciarie associate hanno registrato in questi giorni di avvicinamento alla Pasqua torna a farsi largo sulle tavole di queste festività la qualità artigiana sarda, a partire dai dolciumi, passando per tutta l’ampia gamma di prodotti regionali come i salumi, i formaggi, la birra solo per citare i più ricercati».
In Sardegna sono presenti 774 imprese di pasticceria e gelateria che danno lavoro a 1.819 addetti. «Ricordiamo con terrore l’anno scorso in questo periodo i quintali di cioccolato a deperire nei depositi, le tonnellate di farina e zucchero inutilizzabili, le migliaia di uova rispedite al mittente, gli ettolitri di latte da smaltire ma anche le impastatrici ferme, gli ordini annullati e il personale in cassa integrazione – ha aggiunto Antonio Matzutzi – una triste festività senza uova con sorpresa, colombe o specialità di pasticceria artigiana che, in pratica, scomparvero dalle tavole pasquali dei sardi.»
Quest’anno, invece, sui banchi delle rivendite sono tornati i tipici dolci della tradizione pasquale isolane, come le Casadinas, le Ricottine, le tiricche e le Pardulas, ma la protagonista indiscussa sarà la colomba.
«Rispetto alla Pasqua del 2019, l’ultima pre-Covid – ha sottolineato il segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Daniele Serra – tra i dolci da forno che finiranno sulle mense imbandite tricolori si registra un aumento del fai-da-te, testimoniato dal boom nelle vendite di farina, lievito e preparati dolciari. Ripartono anche le produzioni artigianali di uova di cioccolato, l’anno scorso ridotte al lumicino.»
In Sardegna sono presenti 774 imprese di pasticceria e gelateria che danno lavoro a 1.819 addetti. «Ricordiamo con terrore l’anno scorso in questo periodo i quintali di cioccolato a deperire nei depositi, le tonnellate di farina e zucchero inutilizzabili, le migliaia di uova rispedite al mittente, gli ettolitri di latte da smaltire ma anche le impastatrici ferme, gli ordini annullati e il personale in cassa integrazione – ha aggiunto Antonio Matzutzi – una triste festività senza uova con sorpresa, colombe o specialità di pasticceria artigiana che, in pratica, scomparvero dalle tavole pasquali dei sardi.»
Quest’anno, invece, sui banchi delle rivendite sono tornati i tipici dolci della tradizione pasquale isolane, come le Casadinas, le Ricottine, le tiricche e le Pardulas, ma la protagonista indiscussa sarà la colomba.
«Rispetto alla Pasqua del 2019, l’ultima pre-Covid – ha sottolineato il segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Daniele Serra – tra i dolci da forno che finiranno sulle mense imbandite tricolori si registra un aumento del fai-da-te, testimoniato dal boom nelle vendite di farina, lievito e preparati dolciari. Ripartono anche le produzioni artigianali di uova di cioccolato, l’anno scorso ridotte al lumicino.»
Antonio Caria