Oltre un agnello su due presente nei banchi frigo per Pasqua è di origine estera. È questo il dato contenuto nell’indagine dei Consorzi di Tutela delle tre Igp Agnello di Sardegna, Abbacchio Romano e Agnello del Centro Italia e Coldiretti Sardegna.
A detta dei tre Consorzi Igp, dei 550mila agnelli made in Italy venduti per Pasqua circa 300mila provengono da Romania, Ungheria, Spagna, Grecia e Slovacchia.
Dall’indagine dei tre Consorzi e Coldiretti Sardegna, emerge che questi agnelli, nelle tre settimane che precedono la Pasqua, finiscono nei macelli soprattutto dell’Umbria, Lazio e della Puglia e da qui distribuiti in tutta Italia con prezzi molto concorrenziali rispetto al prodotto made in Italy.
«Come Consorzi abbiamo intensificato i controlli e coordinato gli agenti vigilatori delle tre Igp per smascherare eventuale frodi – ha dichiarato Battista Cualbu presidente di Coldiretti Sardegna e del Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp -. Nelle scorse settimane abbiamo smascherato e segnalato alle autorità competenti soprattutto siti di e-commerce in cui l’origine degli agnelli era ambigua: indicavano contemporaneamente 10 Paesi di nascita, allevamento e macellazione.»
«È fondamentale prestare la massima attenzione all’etichetta nel momento dell’acquisto e prediligere quelli marchiati Igp, gli unici sicuri che sono nati, allevati e macellati in Italia con metodi di allevamento che seguono un disciplinare», è l’appello ai consumatori dei presidenti del Consorzi di tutela dell’Abbacchio Romano Natalino Talanas e dell’Agnello del Centro Italia Virgilio Manini.