«Domani, in Consiglio regionale, si discuterà la famigerata legge 107, la riforma dell’Ufficio di Presidenza della Regione. Un disegno di legge direttamente riconducibile al Presidente Solinas e ai suoi fedelissimi, attraverso il quale il Governatore mira ad accentrare su di sé tutto il potere della Regione, azzerando di fatto le prerogative degli assessori che si ritroveranno a lavorare all’interno di assessorati di fatto commissariati. L’assurdo scopo di questa legge dai costi esorbitanti è quello di creare nuovi livelli gerarchici, una nuova piramide gestionale composta da figure legate a doppio filo alla maggioranza, che renderanno il processo amministrativo ancora più complicato, senza garantire affatto una migliore resa della nostra amministrazione regionale. In questo periodo di emergenza sanitaria ed economica, quando la priorità dovrebbe essere erogare con urgenza i fondi promessi alle tante categorie in ginocchio, il presidente della Regione porta avanti una riforma che costerà alle casse regionali almeno 6 milioni di euro.»
I consiglieri del M5S Michele Ciusa, Desirè Manca, Roberto Li Gioi ed Alessandro Solinas hanno spiegato così le ragioni per le quali domani esprimeranno il proprio dissenso nei confronti di questa riforma già contestata dai pentastellati in diverse sedi.
«Con questo nuovo assetto in Regione ci sarà il segretario generale della Presidenza e subito sotto avremo i tre Direttori di dipartimento, i quali dovranno gestire quattro assessorati a testa. A loro volta, i tre Direttori di dipartimento risponderanno al presidente Christian Solinas. Ma non è finita qui. Per quanto riguarda gli assessori, infatti, gli stessi verranno ulteriormente controllati da una terza figura, quella del consulente del Presidente. Insomma, ci domandiamo, quanto varrà alla fine la parola di un assessore? Nulla, dal momento che verrà imbrigliato in questa maniera. In sintesi – concludono i consiglieri del M5S -, si punta ad aumentare a dismisura le figure apicali senza tener conto delle reali necessità della macchina amministrativa regionale, che andrebbe snellita e armonizzata anziché ingolfata. Le conseguenze di questo provvedimento, se dovesse essere approvato, si ripercuoteranno sulla vita dei cittadini sardi. Sarebbe l’ennesima sconfitta subita dalla Sardegna in questa legislatura.»