L’emergenza Coronavirus rischia di mandare all’aria il sistema della formazione professionale in Sardegna con una grave interruzione dei percorsi didattici per centinaia di giovani. La Regione fornisca gli strumenti per avviare la formazione a distanza e garantisca alle agenzie accreditate le misure necessarie per superare questa crisi. Sono le richieste contenute in un’interrogazione presentata dal gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, primo firmatario Antonio Piu, e che getta la luce su un settore finito in un cono d’ombra. Il DPCM dell’8 marzo ha sospeso le attività didattiche di ogni ordine e grado: se nella scuola pubblica ci si è dovuti riorganizzare principalmente sul fronte della didattica a distanza, per gli enti di formazione professionale si sono aperti diversi problemi legati ai costi di mantenimento del personale, delle strutture e dei corsi avviati. Gli studenti stanno affrontando un blocco totale della formazione e ora si teme che possa incepparsi tutta la macchina regionale per l’accesso alle risorse comunitarie. Un elemento che rischia di lasciare le agenzie senza lavoro per i prossimi anni.
«Gli enti di formazione sono una risorsa importante nella nostra regione – spiega Antonio Piu – perché preparano i giovani al mondo del lavoro e coprono lo spazio formativo lasciato scoperto dall’Istruzione pubblica. Questa crisi deve essere l’occasione per lanciare un piano straordinario sia in materia di politiche attive del lavoro che di formazione professionale, oggi più che mai necessario per sostenere i lavoratori e le imprese di tutti i settori produttivi isolani.»
Nell’interrogazione vengono chiesti, tra le altre cose, la liquidazione di tutti i crediti esigibili legati alle attività attualmente in affidamento, uno snellimento delle procedure burocratiche e l’implementazione dei sistemi di formazione a distanza.