Il Consiglio regionale resta bloccato per la protesta delle opposizioni sui fatti di Sardara. La minoranza ribadisce la richiesta di un chiarimento in Aula su quanto è accaduto.
La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito e prima di iniziare l’esame dell’ordine del giorno, con la discussione degli articoli e degli emendamenti al disegno di legge n. 107 sulla riorganizzazione della presidenza della Regione, alcuni consiglieri regionali sono intervenuti sull’ordine dei lavori.
Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha ribadito la sua richiesta di poter ascoltare il presidente della Regione Solinas in aula, richiesta alla quale si è associato il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda.
Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha ricordato che in conferenza dei capigruppo si era stabilito di avviare interlocuzioni fra i gruppi, concedendo però un minimo di tempo per l’accertamento dei fatti. Poi, ha osservato, vorrei sapere se c’è un “tetto” per i congedi e se ci siano regole, perché forse sono un po’ troppi.
Il capogruppo del M5S Michele Ciusa ha riconfermato la richiesta formale delle opposizioni di poter sentire il presidente della Regione perché, ha precisato, la cosa va chiarita ora.
Il presidente ha risposto che la vicenda sarà chiarita con l’accertamento dei fatti. La presa di posizione del Consiglio nella seduta di questa mattina è stata opportuna, ha aggiunto, ma ci sono accertamenti in corso da parte di altre istituzioni e quando saranno completati il presidente riferirà.
Desirè Manca, del M5S, ha detto di non ho capito se il presidente viene o no, e secondo noi dovrebbe venire per rispetto del Consiglio e dei sardi; se non ha tutti i dati lo dice ma almeno parla con i sardi.
Il presidente ha ribadito che il presidente riferirà nel momento in cui avrà tutti gli elementi necessari.
Il consigliere del M5S Alessandro Solinas ha sostenuto che l’occupazione dell’Aula da parte delle opposizioni è un gesto estremo deciso per stato di necessità e per censurare il silenzio del presidente Solinas che ha rilasciato dichiarazioni non smentite in cui annunciava provvedimenti: chiediamo trasparenza.
Maria Laura Orrù (Progressisti) ha affermato che è fondamentale che il presidente faccia un minimo di chiarezza, sia per sua personale estraneità ai fatti che per evitare che la vicenda passi in secondo piano in un momento delicatissimo per la Sardegna. Così, ha concluso, non ci sono condizioni per continuare discussione sul Dl n. 107.
Il presidente ha definito quest’ultima posizione comprensibile precisando però che non ha nulla a che vedere con la vicenda di cui si è parlato stamattina.
Il consigliere Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo) ha lamentato che il Consiglio non può stare ore ed ore a perdere tempo, ci sono posizioni contrapposte e manca anche il numero legale. E’ evidente, ha continuato, che il presidente non può riferire senza la compiuta conoscenza dei fatti, ma se il Consiglio non può lavorare anche io lascerò l’Aula.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha invitato la presidenza a prendere atto di quanto affermato dal consigliere Oppi.
Il consigliere Stefano Tunis (Misto) ha domandato (ironicamente) quale articolo del regolamento consente ai consiglieri regionali di dire quello che gli pare. A questo punto, ha detto ancora, bisognerebbe aprire la seduta, anche perché non è stato formulato nessun richiamo sul numero legale, che peraltro si può fare solo dopo il primo voto elettronico.
Il presidente ha sospeso la seduta e, alla ripresa dei lavori, ha riconvocato il Consiglio per domani mattina, alle 10.00.