Ancora una volta, L’Associazione Medici Diabetologi sardi prende posizione sulle criticità che affliggono, ormai da tempo, la diabetologia sarda.
Per questo, Il presidente dell’Amd Sardegna Gianfranco Madau e la presidente della Società Italiana di Diabetologia Mariangela Ghiani hanno scritto all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, e al Commissario Straordinario dell’Ares, Massimo Temussi, per avere indicazioni e risposte chiare e «Consentire ai pazienti sardi di avere le stesse opportunità terapeutiche concesse al resto d’Italia.»
Nella missiva si segnala come nella «gara d’acquisto per microinfusori e sensori siano prescrivibili dispositivi con tecnologia obsoleta. Per tale ragione, insieme alle associazioni dei pazienti, è stato chiesto di poter prescrivere in deroga i nuovi dispositivi con caratteristiche e funzioni tecnologicamente avanzate».
Altre due, a loro modo di vedere, sarebbero le criticità: «La prima riguarda il numero massimo dei dispositivi prescrivibili, che ha portato a difformità prescrittive e di erogazione all’interno delle singole Assl; la seconda interessa l’esiguità dei sensori G4 e G5: questi sono fuori produzione e i pazienti rischiano di dover sospendere il monitoraggio glicemico in continuo, con serie ripercussioni sul loro stato di salute».
Tra le altre segnalazioni, le mancate comunicazioni sulla delibera che avrebbe dovuto estendere la prescrizione del sensore “Free Style Libre” a tutti i 24mila pazienti diabetici in terapia insulinica multiniettiva, il mancato ripristino dei tavoli tecnici necessari per dirimere queste ed altre questioni importanti riguardanti la patologia diabetica. I rappresentanti delle società scientifiche sarde infine, chiedono che «vengano impartite precise disposizioni con atto formale, non suscettibili di interpretazioni personali, circa il procedimento di prescrizione e acquisto dei device non in gara, le quantità di sensori prescrivibili e soprattutto come procedere alla sostituzione dei sensori G4 e G5 non più in produzione ed il procedimento per l’estensione della prescrizione degli FGM ai pazienti aventi diritto».
Per questo, Il presidente dell’Amd Sardegna Gianfranco Madau e la presidente della Società Italiana di Diabetologia Mariangela Ghiani hanno scritto all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, e al Commissario Straordinario dell’Ares, Massimo Temussi, per avere indicazioni e risposte chiare e «Consentire ai pazienti sardi di avere le stesse opportunità terapeutiche concesse al resto d’Italia.»
Nella missiva si segnala come nella «gara d’acquisto per microinfusori e sensori siano prescrivibili dispositivi con tecnologia obsoleta. Per tale ragione, insieme alle associazioni dei pazienti, è stato chiesto di poter prescrivere in deroga i nuovi dispositivi con caratteristiche e funzioni tecnologicamente avanzate».
Altre due, a loro modo di vedere, sarebbero le criticità: «La prima riguarda il numero massimo dei dispositivi prescrivibili, che ha portato a difformità prescrittive e di erogazione all’interno delle singole Assl; la seconda interessa l’esiguità dei sensori G4 e G5: questi sono fuori produzione e i pazienti rischiano di dover sospendere il monitoraggio glicemico in continuo, con serie ripercussioni sul loro stato di salute».
Tra le altre segnalazioni, le mancate comunicazioni sulla delibera che avrebbe dovuto estendere la prescrizione del sensore “Free Style Libre” a tutti i 24mila pazienti diabetici in terapia insulinica multiniettiva, il mancato ripristino dei tavoli tecnici necessari per dirimere queste ed altre questioni importanti riguardanti la patologia diabetica. I rappresentanti delle società scientifiche sarde infine, chiedono che «vengano impartite precise disposizioni con atto formale, non suscettibili di interpretazioni personali, circa il procedimento di prescrizione e acquisto dei device non in gara, le quantità di sensori prescrivibili e soprattutto come procedere alla sostituzione dei sensori G4 e G5 non più in produzione ed il procedimento per l’estensione della prescrizione degli FGM ai pazienti aventi diritto».
Antonio Caria