«In un periodo come quello attuale, dove tutti stiamo condividendo il dramma provocato dal Covid-19, che nell’Isola conta allo stato attuale circa 800 contagiati e 40 deceduti, ci sembra opportuno fare una riflessione. Tutti da anni stiamo lamentando lo stato di salute della sanità sarda, indistintamente da tutte le parti. Tutti ci stiamo dicendo che dovrebbero essere fatti nuovi e cospicui investimenti. E allora, perché, ci chiediamo noi, in un momento come questo, il presidente Christian Solinas e la maggioranza che lo sostiene ha deciso di dare manforte alle strutture sanitarie private dell’isola, promuovendone ben 3 al ruolo di ospedale Covid: il Mater Olbia, il Policlinico Sassarese e la clinica Città di Quartu?»
E’ molto duro l’intervento del segretario regionale di Articolo UNO Luca Pizzuto, sulla gestione delle risorse regionali in campo sanitario.
«Non ci sono forse strutture pubbliche pronte ad esercitare lo stesso servizio? Siamo addirittura a conoscenza di reparti pubblici già pronti a partire per affrontare questa incredibile crisi – aggiunge Luca Pizzuto –. Gli ultimi provvedimenti della Regione confermano un’idea che noi abbiamo da tempo: il governatore della Regione ha in testa un progetto ben chiaro di privatizzazione della sanità, in parte già applicato da alcuni suoi colleghi di marchio leghista (vedi Lombardia e Veneto per esempio), rendendo sempre più costosa e gravosa ai cittadini sardi la possibilità di curarsi. Sappiamo che questo non è il tempo delle polemiche, ma sarebbe da ignavi far finta di niente e lasciar cadere le cose come se niente fosse.»
«Noi ci permettiamo di suggerire al Presidente di sostenere e promuovere le professionalità delle tante persone impegnate nelle strutture pubbliche, di investire tutte le risorse possibili nella sanità Pubblica, apprendo nuovi reparti nelle realtà già esistenti e sfruttando tutte le strutture esistenti comprese quelle periferiche. Non è tempo conflitti ma di operare tutti per una soluzione comune – conclude il segretario regionale di Articolo UNO -. Noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. Speriamo che lo sia anche il presidente Christian Solinas e la maggioranza consiliare.»