«Duole dover ancora registrare lo stato di criticità organizzative e il perdurare della disomogeneità con la quale si sta procedendo e le difficoltà e lo smarrimento dei cittadini. Quali criteri e quale tempistica urgente siano stati individuati per l’attivazione in modo capillare e sistematico sul territorio dei PVT (punti vaccinali territoriali), come richiesto dalle amministrazioni locali, che in alcuni casi sono stati immediatamente autorizzati e hanno potuto operare, mentre altre domande non hanno ricevuto nemmeno una risposta.»
A scriverlo al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sono i consiglieri regionali del Partito Democratico, che chiedono «se sia stato approntato un calendario aggiornato delle vaccinazioni dei cittadini vulnerabili; se sia stato predisposto un sistema di chiamate e/o di prenotazione per i cittadini con esenzione per patologia e, considerata l’urgenza, quali i tempi di attivazione di tale sistema; Quali le ragioni del grave ritardo rispetto alle vaccinazioni domiciliari dei soggetti non autosufficienti e/o impossibilitati a raggiungere i cosiddetti hub: se non si ritenga opportuno, al fine di massimizzare la campagna di vaccinazione arrivando a tutti i cittadini».
La loro richiesta è quella di «attivare i punti vaccinali territoriali mobili) anche in collaborazione con le autorità sanitarie e amministrative locali ed il coinvolgimento di tutti i medici di medicina generale».
A scriverlo al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, sono i consiglieri regionali del Partito Democratico, che chiedono «se sia stato approntato un calendario aggiornato delle vaccinazioni dei cittadini vulnerabili; se sia stato predisposto un sistema di chiamate e/o di prenotazione per i cittadini con esenzione per patologia e, considerata l’urgenza, quali i tempi di attivazione di tale sistema; Quali le ragioni del grave ritardo rispetto alle vaccinazioni domiciliari dei soggetti non autosufficienti e/o impossibilitati a raggiungere i cosiddetti hub: se non si ritenga opportuno, al fine di massimizzare la campagna di vaccinazione arrivando a tutti i cittadini».
La loro richiesta è quella di «attivare i punti vaccinali territoriali mobili) anche in collaborazione con le autorità sanitarie e amministrative locali ed il coinvolgimento di tutti i medici di medicina generale».
Antonio Caria