Questa che si è aperta oggi è la seconda settimana in zona rossa per la Sardegna. Tra le categorie che dovranno restare chiuse per altri sette giorni sono parrucchieri, estetisti e operatori dei tatuaggi, manicure e pedicure.
Per loro il problema è anche quello legato ai ristori definiti pochi e insufficienti. «Alla fine le categorie che stanno pagando questa terza ondata si possono contare sulle dita di una mano – commenta Tonio Pani, presidente del Settore Benessere di Confartigianato Sud Sardegna – ed i sacrifici che, a senso unico, stanno facendo gli operatori del benessere della persona, insieme alle altre categorie maggiormente colpite, non bastano più.»
Le richieste della categoria presentate alla ministra per gli Affari Regionali e Autonomie, Mariastella Gelmini, sono state quelle di autorizzare le imprese di acconciatura ed estetica ad aprire nelle zone rosse, massima determinazione nella lotta all’abusivismo dilagante, aumentare le risorse per i contributi a fondo perduto e rivedere i criteri di assegnazione per evitare discriminazioni.
«È una situazione veramente pesante – ha aggiunto Tonio Pani – per questo nei giorni scorsi, attraverso una nostra delegazione Nazionale, ci siamo rivolti al Governo, in un incontro organizzato con la ministra per gli Affari Regionali e Autonomie, Mariastella Gelmini, per chiedere la riapertura, prima possibile, di queste attività e l’adeguamento dei “sostegni”. Perché servono sostegni veri, non spiccioli, quando e se arrivano. Le attività lavorano in sicurezza e devono riaprire prima possibile.»
Per loro il problema è anche quello legato ai ristori definiti pochi e insufficienti. «Alla fine le categorie che stanno pagando questa terza ondata si possono contare sulle dita di una mano – commenta Tonio Pani, presidente del Settore Benessere di Confartigianato Sud Sardegna – ed i sacrifici che, a senso unico, stanno facendo gli operatori del benessere della persona, insieme alle altre categorie maggiormente colpite, non bastano più.»
Le richieste della categoria presentate alla ministra per gli Affari Regionali e Autonomie, Mariastella Gelmini, sono state quelle di autorizzare le imprese di acconciatura ed estetica ad aprire nelle zone rosse, massima determinazione nella lotta all’abusivismo dilagante, aumentare le risorse per i contributi a fondo perduto e rivedere i criteri di assegnazione per evitare discriminazioni.
«È una situazione veramente pesante – ha aggiunto Tonio Pani – per questo nei giorni scorsi, attraverso una nostra delegazione Nazionale, ci siamo rivolti al Governo, in un incontro organizzato con la ministra per gli Affari Regionali e Autonomie, Mariastella Gelmini, per chiedere la riapertura, prima possibile, di queste attività e l’adeguamento dei “sostegni”. Perché servono sostegni veri, non spiccioli, quando e se arrivano. Le attività lavorano in sicurezza e devono riaprire prima possibile.»
Antonio Caria