«Hanno ospitato un carcere – ha dichiarato Simona Tortu -, sono praticamente disabitate, sono sedi di parchi nazionali e aree marine protette, il loro nome è ispirato dalla natura e hanno storie incredibili da raccontare.»
«L’idea di questo progetto è nata otto anni fa – ha spiegato Franco Cuccureddu – quando abbiamo intuito che la forza evocatrice del carcere poteva diventare uno straordinario attrattore turistico.»
Per Claudio Piras: «Si tratta di siti che richiamano ogni anno milioni di turisti; con questo intervento vogliamo scambiare buone pratiche, condividere modelli di gestione e trovare forme di collaborazione».
Il console Emanuele Pollio ha manifestato apprezzamento per l’iniziativa e si è impegnato a sottoporre l’idea ai possibili partner istituzionali: la municipalità di Cape Town, la provincia del Capo Occidentale e l’ente di promozione turistica del Sud Africa. Una disponibilità che ha ottenuto il plauso del sindaco Massimo Mulas: «Il progetto ha l’obiettivo di avviare azioni di promozione turistica e soprattutto quello di creare ponti con altri territori del pianeta. Una scelta che può solo arricchirci e che promette sviluppi interessanti».