Il Consiglio regionale ha approvato la legge sui sostegni alle attività economiche e ai lavoratori penalizzati dall’emergenza Covid-19.
La seduta pomeridiana del Consiglio si è aperta alle per la prosecuzione del dibattito sul Dl n. 261 “Ulteriori interventi a favore delle attività economiche e dei lavoratori a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid”. Il presidente Michele Pais ha dato la parola al primo degli iscritti a parlare: il capogruppo della Lega Dario Giagoni.
L’esponente della maggioranza ha espresso apprezzamento per il percorso individuato dalla Giunta: «Abbiamo sempre sostenuto che per questo ringrazio l’assessore al Lavoro per aver portato il provvedimento in Aula – ha detto Dario Giagoni – l’emergenza Covid sta causando grande sofferenza al settore produttivo. Di fronte a questa situazione c’è la nostra ferma volontà di cercare ogni soluzione che permetta di uscire al più presto da questa situazione». Dario Giagoni ha poi espresso rammarico per l’atteggiamento “ostruzionistico” e “poco costruttivo” dell’opposizione: «La regione ha già stanziato 152 milioni di euro per il sostegno al settore produttivo. Oggi ne stanziamo altre 73. Soldi che non risolvono le emergenze ma garantiscono comunque una boccata di ossigeno per le imprese e i lavoratori». Dario Giagoni, infine, ha annunciato il ritiro degli emendamenti della Lega: «Le nostre istanze sono state accolte e inserite nell’ordine del giorno che voteremo insieme al DL 261».
Emanuele Cera, a nome del gruppo di Forza Italia, si è detto d’accordo su alcune osservazioni avanzate dai colleghi sull’efficacia dei provvedimenti adottati: «La valutazione dell’impatto avuto dalle misure adottate finora non può essere fatto. Non abbiamo a disposizione i dati. Certo è che alcuni provvedimenti non sono arrivati a destinazione – ha detto Emanuele Cera – ci sono state difficoltà burocratiche ma questo poco interessa alle aziende in difficoltà. Oggi possiamo dire che in questo provvedimento ci sarà una risposta definitiva per il sostegno alle agenzie e agli enti di formazione professionali, ai lavoratori autonomi, agli operatori degli spettacoli dal vivo, al settore audiovisivo e del cinema, agli ambulanti, alle agenzie di viaggio etc. etc.».
Molto critico l’intervento del capogruppo dei Progressisti Francesco Agus: «La Regione ha un difetto e compie un peccato: quello della distrazione. Si comporta come un chirurgo che in un intervento complesso per un trapianto multiplo di organi con una mano tiene il bisturi e con l’altra gioca col telefono cellulare per dire che l’operazione sta andando benissimo. Perché la Sardegna, pur alle prese con una grave emergenza, perde tempo a parlare d’altro e porta in aula leggi divisive ed irrinunciabili? La finanziaria tecnica ci lascia scoperti, alla prima curva non sapremo dove andare a prendere i soldi – ha sottolineato Francesco Agus – abbiamo perso un mese con le trattative sul nuovo assetto delle province, perderemo altro tempo prezioso nelle prossime settimane con il Dl 107 che crea un nuovo poltronificio». Francesco Agus ha poi rivendicato il ruolo svolto dall’opposizione: «Solo grazie all’opposizione si è parlato in Consiglio di temi importanti come il Recovery Fund, voi invece preferite parlare d’altro. Mi sarei aspettato di discutere di sanità ma non lo si è voluto fare. Lo stesso dicasi per il tema in discussione oggi: il sostegno alle imprese richiederebbe una riflessione più attenta. E’ un tema che necessità del supporto dei dirigenti regionali e di soluzioni complesse. Ci sono interventi da mandare avanti: si riorganizzi la macchina regionale per concentrare la forza lavoro sui provvedimenti più urgenti. C’è una grande differenza tra l’annunciato, lo stanziato e l’erogato».
Di diverso avviso il capogruppo del Psd’Az Franco Mula: «Mi sarei aspettato un atteggiamento diverso da parte dell’opposizione, così non è stato – ha detto Franco Mula – chiariamo da subito che l’interruzione della discussione del Dl 107 non è avvenuta perché lo ha chiesto la minoranza, siamo stati noi a indicare come prioritario il Dl 261 che stanzia altri 73 milioni di euro alle imprese».
Franco Mula ha poi replicato alle accuse di aver sottratto risorse al Progetto Lavoras per finanziare il Dl 261: «Lavoras non funziona. Serve un ragionamento serio su ciò che sta succedendo. Non è vero che dà risposte ai lavoratori in tutti i comuni. Dove possiamo trovare allora i soldi? Noto con stupore che qualcuno indica il Recovery Fund. Rimango stupito, di che cosa stiamo parlando? Noi abbiamo individuato delle risorse che non saranno sufficienti a soddisfare le richieste ma comunque rappresentano un’importante risposta per le imprese. In futuro saremo in grado di dare risposte a tutti». Mula è poi tornato sul Dl 107: «Non stiamo creando un poltronificio, non è vero che stanzia sei milioni di euro per lo staff del presidente. Lo dimostreranno gli emendamenti presentati dalla Giunta – ha concluso Franco Mula – in quest’aula ci si deve confrontare in modo costruttivo, non si può dire che voi siete
bravi e noi siamo dei cialtroni e dei disonesti».
Critico il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau: «Le nostre perplessità sono fondate. Manca nel provvedimento l’analisi preliminare dei bisogni. Ciò avrebbe consentito di indirizzare meglio le risorse evitando una distribuzione a pioggia. Oggi c’è un ulteriore errore: la mancata valutazione dell’efficacia dei provvedimenti precedenti. Finora sono arrivati a destinazione poco più del 10% dei fondi stanziati. Per ottenere un risultato diverso sarebbe stata necessaria una semplificazione delle procedure o un potenziamento del personale utilizzato per il disbrigo delle pratiche».
Per il capogruppo del Partito Democratico le misure individuate a favore delle imprese non saranno sufficienti: «L’integrazione del fondo (R)esisto coprirà solo il 40% delle richieste. Servirebbero altri 137 milioni di euro per accontentare tutti ». Gianfranco Ganau ha poi difeso il Progetto Lavoras: «Dà lavoro a migliaia di sardi e garantisce molti servizi nelle comunità. Occorre trovare le coperture finanziarie per dare garanzie certe ai comuni sulla disponibilità delle risorse». L’esponente della minoranza, infine, non ha escluso un voto favorevole o di astensione al provvedimento: «Decideremo in base a come saranno valutati i nostri emendamenti».
Il presidente Michele Pais ha quindi dato la parola all’assessore Alessandra Zedda per la replica della Giunta: «Mi rendo conto che sfuggono a quest’Aula concetti importanti. Qualcuno finge di ignorare che esiste una netta separazione tra potere politico e potere di gestione – ha detto Alessandra Zedda – nessuno ha accusato l’amministrazione ma occorre riconoscere che la parte politica si è assunta le sue responsabilità: tutte le leggi finora proposte sono a favore di lavoratori autonomi e imprese». Sui ritardi nell’attuazione delle misure, Alessandra Zedda ha difeso l’operato della Giunta: «I primi sostegni alle imprese sono stati approvati a luglio. Le norme, da allora, sono state integrate e migliorate, insieme abbiamo inserito correttivi per allargare la platea dei beneficiari, individuando nuove categorie di lavoratori e imprese. Siamo anche arrivati a dare le sovvenzioni per il mancato reddito senza la presentazione del Durc. Certo, i provvedimenti sono efficaci nel momento in cui le aziende e i lavoratori ricevono i soldi. Siamo d’accordo sul fatto che ci sono stati dei ritardi, la ragione va ricercata nella complessità dei processi amministrativi e il venir meno della forza lavoro dedicata al disbrigo delle pratiche a causa dello smart working e di altre conseguenze della pandemia. L’accertamento dei residui e la rimodulazione di vari capitoli sono percorsi obbligati. Non è necessario trovare un colpevole per forza».
Alessandra Zedda ha poi respinto le accuse della minoranza sulle procedure individuate: «Ma di quali operazioni farsa parlate? Di quali sottrazioni di risorse? Nessun lavoratore che ha prestato lavoro nei cantieri Lavoras è stato assunto dalle amministrazioni di riferimento. Anche Cagliari fino al 2020 non ha potuto avviare i cantieri per tante ragioni. A distanza di tre anni non si può dire che sia uno strumento che funziona, o perlomeno non lo è per molti comuni. Da Lavoras abbiamo prelevato una quota per difenderci dai proiettili della guerra scatenata dal Covid. Sapete perché lo facciamo oggi? Perché quei soldi possono andare a buon fine. Stiamo iniziando a pagare e riusciamo a coprire anche le integrazioni. Lo abbiamo detto a luglio: le valutazioni sull’efficacia dei provvedimento si potevano fare in base al numero dei partecipanti e ai settori raggiunti».
Alessandra Zedda è poi entrata nel dettaglio delle risorse stanziate: «I soldi di cui parliamo non sono fittizi. Non abbiamo inserito i fondi per il Sud che attendiamo ancora dal governo, ci dicono che arriveranno a maggio – ha affermato l’assessore – lo stesso è avvenuto per la rimodulazione del FSE 2014/2020: nel provvedimento c’è la possibilità di inserire quelle risorse in seguito. L’unica voce scoperta è quella del fondo (R)esisto che potrà comunque essere integrata alla fine dell’istruttoria. Abbiamo scelto di accogliere tutte le domande come se fosse un bando a sportello. Oggi alcuni hanno avuto tutti i soldi, altri li avranno con questo stanziamento. Noi non lasceremo indietro nessuno».
Rispondendo al capogruppo dei progressisti Francesco Agus, Alessandra Zedda ha poi parlato delle difficoltà incontrate dalla macchina amministrativa: «Abbiamo scelto di attivare vere e proprie squadre di lavoro. L’assessorato ha fatto 20 bandi in un anno contro i 5 ordinari. Con il personale a disposizione non è stato facile. Abbiamo chiesto una collaborazione a Aspal e così procediamo. Credo che bisogni riportare un po’ di verità in quest’Aula. Fate una ricognizione nel resto d’Italia, non tutti si sono comportati come la Regione Sardegna. L’unica possibilità che abbiamo di far arrivare i soldi in fretta è accelerare i processi amministrativi di pagamento, sulla nostra volontà di sostenere le imprese però non ci sono dubbi, crediamo che il percorso individuato sia il più corretto ed efficace».
Il presidente Michele Pais ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato per alzata di mano. Subito dopo si è aperta la discussione sull’articolo 1 e sui relativi emendamenti.
Per la discussione generale sull’articolo 1 sono intervenuti per primi l’on. Massimo Zedda (Progressisti) e Franco Mula (Psd’Az). Per l’on. Diego Loi (Progressisti) «sarà possibile più avanti decidere come votare ma un mio voto pure negativo sarà in grado di essere giustificato dalla sostanza del ragionamento che ho fatto prima. Nessuno è così fuori dal mondo da credere che un voto negativo sia un voto contro le imprese. Io non credo nella stoltezza delle persone».
Per l’on. Piero Comandini (Pd) «il nostro compito è anche la critica ma soprattutto il confronto sui provvedimenti. Mettiamo le cose al punto giusto ed evitiamo di chiamare in causa altri giocatori come il governo nazionale. Siamo tutti d’accordo per i 73 milioni, è chiaro, ma se non ci fermiamo a verificare la spesa, se davvero i soldi vengono distribuiti, allora non serve a nulla. Noi non godiamo dei vostri disastri ma siamo nella fase in cui ancora vi diamo suggerimenti e non vi dovete offendere».
Approvato l’emendamento 1, presentato dalla Giunta. Sull’emendamento 17 l’on. Massimo Zedda e l’on. Desirè Manca si sono espressi con favore: «Siamo consapevoli che le risorse non basteranno per tutti e per questo date i 6 milioni di euro della legge 107 alle imprese». L’emendamento 17 è stato respinto. Approvato l’articolo 1 con l’emendamento 2.
Sull’emendamento 18 l’on. Massimo Zedda ha detto: «Chiediamo che i 6 milioni destinati al poltronificio siano destinate alle imprese, visto che nel 2020 migliaia hanno chiuso» Sullo stesso punto anche il gruppo Cinque stelle con la presidente Desirè Manca: «Non oso immaginare cosa succederà alle imprese sarde nel 2021 e negli anni a venire».
Per l’on. Francesco Agus (Progressisti) «qualcosa quest’Aula può fare, intervenendo con leggi ma senza che si debba dare la colpa a chi lavora in smart working».
L’emendamento 18 è stato respinto; approvato l’emendamento 10 della Giunta.
Battaglia sull’emendamento 19 (on. Giuseppe Meloni e più), con interventi della capogruppo Cinque Stelle Desirè Manca, Gianfranco Ganau (Pd), Eugenio Lai e Daniele Cocco (LeU), che hanno invitato la maggioranza a rivedere la posizione negativa rispetto all’emendamento 19.
Per l’on. Francesco Agus “sarebbe opportuno lavorare insieme per migliorare lo strumento di Lavoras”.
L’on. Salvatore Corrias (Pd) ha ricordato un episodio avvenuto a Baunei anni fa: «Voi togliete con questa norma ogni presupposto che giustifica Lavoras. Le piccole comunità erano in emergenza anche prima della pandemia ma oggi è incredibile che si tolgano soldi alla disperazione per rischiare di creare altri conflitti. Tornate indietro, per piacere».
Chiusura dalla maggioranza davanti alle richieste delle opposizioni. L’on. Pierluigi Saiu (Lega) ha detto: «State tentando di inquinare ancora una volta il dibattito con falsità.
Non stiamo togliendo soldi ai Comuni perché ora i Comuni non possono spendere questi soldi. Non permetterò questa falsità e non accetto più che si generi lavoro precario, perché questo è quello che accade con Lavoras».
Il presidente Michele Pais ha sospeso la seduta.
Alla ripresa dei lavori il consigliere dei Progressisti Diego Loi, annunciando il suo voto favorevole, ha sostenuto che, al di là delle modalità tecniche e dei tempi di spesa, le risorse vengono tolte ai Comuni e non si può affermare che non sarebbero riuscite a spenderle. E’importante quindi che questi fondi siano restituiti alle amministrazioni locali.
Sempre per i Progressisti il consigliere Gianfranco Satta, anch’egli favorevole, ha lamentato che si stia mettendo in discussione in modo radicale lo strumento di Lavoras, con la prospettiva che sia definitivamente escluso dalla programmazione regionale. Sarebbe un grave errore, secondo Gianfranco Satta, anche perché il programma ha consentito a molti, attraverso le cooperative sociali, di trovare un lavoro stabile.
Il consigliere del M5S Alessandro Solinas, favorevole, ha messo l’accento sull’importanza dello strumento Lavoras per le comunità locali. Le misure di sostegno al reddito, ha aggiunto, sottraggono molte persone alla strada ed al voto di scambio e svolgono una funzione sociale che è sbagliato sottovalutare.
Il consigliere del Pd Piero Comandini, favorevole, ha polemizzato con il collega Pierluigi Saiu, che a suo avviso non ha ancora elaborato il lutto per la sconfitta elettorale a Nuoro.
Nel merito della proposta, Piero Comandini ha ricordato che nella norma finanziaria della legge è scritto chiaramente che le coperture arriveranno dal programma Lavoras, mettendo in difficoltà molti Comuni.
A nome della Giunta, l’assessore Alessandra Zedda ha ribadito che nessuno intende mettere in discussione Lavoras, anche se non ha l’obiettivo di fornire prospettive di occupazione stabile. La necessità di operare una anticipazione, ha poi spiegato, nasce dal fatto che non sono stati completati i cantieri precedenti, come dimostrano i dati: 10 Comuni hanno rinunciato, 368 hanno fatto domanda e sono stati avviati 32 progetti su 500 con l’assunzione di circa 80 unità, per cui è evidente che bisogna cambiare alcuni meccanismi per accelerare la spesa.
Ai voti l’emendamento n. 19 è stato respinto per alzata di mano. Subito dopo la votazione è stata ripetuta col sistema elettronico, su richiesta della minoranza, determinando il seguente esito: 22 voti favorevoli e 31 contrari.
Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame dell’art. 2 (Norma finanziaria).
Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda, sull’ordine dei lavori, ha ricordato la necessità di utilizzare l’I-pad per le procedure di voto, cosa che molti non fanno. Intervenendo poi nella discussione generale sull’art., il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda si è detto stupito dalla precedente discussione sui cantieri Lavoras, perché chi formula certe critiche evidentemente non ne conosce il funzionamento, che consiste principalmente nell’inserimento nel settore pubblico di figure professionali provenienti dal privato, con aumento del livello di professionalità e nuovi spazi di opportunità nei concorsi pubblici. Lo strumento si può rivedere, ha concluso, ma per migliorarlo.
Successivamente è stato approvato l’art. 2 e a seguire, l’art. 3.
Per dichiarazione di voto sull’art. 3 il consigliere Antonio Mundula di Fdi ha dichiarato che questo non è il momento per le polemiche, perché è più giusto ricordare i 73 milioni di una legge destinata ai tanti sardi in difficoltà, a cominciare da quelli che non hanno mai visto la “potenza di fuoco” annunciata dal governo Conte. Una legge che, ha continuato, testimonia l’impegno della maggioranza a lavorare in modo concreto in una situazione ancora di grande emergenza.
L’opposizione si è astenuta in commissione, ha detto infine, e adesso sbaglia a cercare “il pelo nell’uovo”.
Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, tornando sulla questione di Lavoras, ha detto di non aver capito bene la posizione della maggioranza, o meglio emergono differenze fra l’assessore e la maggioranza. Non siamo contrari al sostegno alle imprese, hachiarito, ma riteniamo che non si debba abbandonare il programma Lavoras.
Successivamente il Consiglio ha approvato i due allegati della legge e due ordini del giorno. Il primo, con primo firmatario Comandini (Pd), impegna la Giunta a ripristinare i fondi Lavoras per il 2021, per un importo di oltre 38 milioni. Piero Comandini, illustrando il documento, ha sostenuto che in base all’andamento del dibattito sarebbe auspicabile l’adesione dei gruppi di maggioranza. La proposta è stata condivisa dai capigruppo del Psd’Az (Franco Mula) e della Lega (Dario Giagoni).
Il secondo ordine del giorno, con primo firmatario Dario Giagoni, impegna la Giunta ad includere nelle misure di sostegno una serie di categorie: imprese nate a partire dal 1° gennaio 2020, operatori del settore armatoriale a scopo turistico, commercianti del comparto armi, munizioni ed articoli militari, tecnici progettisti, e collaboratori delle società sportive dilettantistiche appartenenti alle federazioni che hanno sospeso l’attività.
Nelle dichiarazioni di voto finali, hanno preso la parola numerosi consiglieri regionali.
Massimo Zedda (Progressisti), astenuto, ha auspicato che Lavoras resti ai Comuni, anche per predisporre progetti “cantierabili”. Eugenio Lai (Leu), astenuto, ha però ribadito la sua contrarietà allo spostamento di fondi dal programma Lavoras. Cesare Moriconi (Pd), contrario, ha lamentato l’elusione del confronto con forze sociali e della verifica sull’attuazione delle leggi anti-Covid. Desirè Manca (M5S), astenuta, ha espresso dubbi sui buoni propositi dell’assessore, perché la legge 22 fu fatta con grande fretta non seguita poi da una verifica. Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd, astenuto, pur comprendendo le ragioni di Moriconi ha detto che si poteva fare meglio senza toccare Lavoras. Franco Mula, capogruppo del Psd’Az, favorevole, ha ringraziato l’assessore Alessandra Zedda per il buon lavoro svolto, manifestando meraviglia per il voto contrario del collega Cesare Moriconi. Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, astenuto, ha rinnovato le riserve sulla rinuncia ad un lavoro di approfondimento che per resta necessario. Michele Cossa, dei Riformatori, favorevole, ha rivolto un convinto apprezzamento all’assessore Alessandra Zedda, senza trionfalismi ma riconoscendo il grande sforzo della Regione per aiutare le imprese. Gian Filippo Sechi (Udc Cambiamo), favorevole, ha sottolineato il buon lavoro svolto in tempi rapidi.
Pierluigi Saiu (Lega) ha esteso il ringraziamento a commissioni e Consiglio, auspicando nuove risorse per sistema produttivo. Emanuele Cera (Forza Italia), favorevole, ha parlato di provvedimento importante che dà riposte ed una boccata d’ossigeno alle imprese, fatto che avrebbe meritato un voto unanime. Fausto Piga (Fdi), favorevole, ha ricordato che la legge era molto attesa dal tessuto produttivo, ed ha suggerito un progetto pilota della Sardegna per superare il reddito di cittadinanza. Roberto Caredda (Misto), favorevole, ha messo in luce il buon servizio reso ai sardi con un voto del Consiglio che va incontro a chi ha bisogno. Giuseppe Meloni (Pd), astenuto, ha mantenuto i suoi dubbi sulla conferma dei fondi Lavoras, nonostante l’approvazione dell’ordine del giorno.
L’assessore Alessandra Zedda ha ringraziato tutta l’Aula ed in particolare la minoranza per la rinuncia ai 10 giorni che ha consentito la “corsia preferenziale”, ricordando anche l’impegno costruttivo e costante dell’assessore alla Programmazione Giuseppe Fasolino.
Messa ai voti, la legge è stata approvata con 33 voti favorevoli, 1 voto contrario e 20 astenuti.
Alla conclusione della votazione della legge che stanzia ulteriori aiuti a seguito dell’emergenza Covid, il presidente Pais ha riaperto la discussione sull’articolo 1 del Dl 107 ed il capogruppo dei progressisti, Francesco Agus, ha chiesto lumi sull’emendamento da cui ripartire per la votazione. Dopo un breve scambio di vedute tra il relatore Tunis (Misto) e la consigliera Orrù (Progressisti) il presidente ha specificato che è rimasto da votare il testo dell’articolo 1 e quindi gli emendamenti aggiuntivi ma ha dichiarata conclusa la seduta ed annunciato la convocazione dell’Assemblea per domani (mercoledì 21 aprile) alle 10.00.