«Il centrodestra in campagna elettorale aveva gridato “Stop alla Step”. L’allora ancora candidato Sindaco, Mario Conoci, diceva al tempo che bisognava assolutamente fermare la Step. Poi dopo essere stato eletto Conoci cambiò immediatamente idea e in una conferenza stampa disse che la Step non si discuteva, mentre la rescissione del contratto, promessa e garantita prima delle elezioni, non era più una opzione da prendere in considerazione.»
Lo dichiara il consigliere comunale di Per Alghero, Pietro Sartore, che aggiunge: «Per due anni, fino alla fine naturale del contratto, la società è stata utilizzata dall’Amministrazione per fare cassa e far quadrare il bilancio. Il sindaco non può far certo finta di non sapere che la grande parte degli importi delle cartelle vanno nelle casse del comune e non sono tollerabili prese in giro come quella odierna del Sindaco che come suo solito fa finta di essere un passante e di non essersi reso conto che in un momento come questo gli algheresi, invece dei ristori, ricevevano cartelle».
«Per tutto questo tempo – rincara la dose Pietro Sartore – il Sindaco e l’Amministrazione hanno scientemente lasciato che la società inondasse Alghero di accertamenti senza porre alcun freno, senza impartire direttive e senza intervenire davanti a errori diffusi ed evidenti. Tant’è vero che quando abbiamo chiesto di intervenire su questione garage e cantine eliminando le sanzioni l’Amministrazione ha fatto finta di nulla, così come, quando abbiamo presentato una mozione per limitare avvisi accertamenti ad annualità a rischio prescrizione, la maggioranza, proprio per scelta del Sindaco, ha deciso di bocciare la mozione.»
«Ora dopo 2 anni – conclude Pietro Sartore – il Sindaco si sveglia e prova anche a far finta che tutto sia successo per caso e non che loro abbiano assecondato questo invio massivo di cartelle, perché utile a far quadrare i conti e a rimpinguare le casse comunali. A Napoli definirebbero questo tipo di comportamento con un’espressione dialettale piuttosto colorita, ma decisamente efficace: “chiagni e fotti.»
Lo dichiara il consigliere comunale di Per Alghero, Pietro Sartore, che aggiunge: «Per due anni, fino alla fine naturale del contratto, la società è stata utilizzata dall’Amministrazione per fare cassa e far quadrare il bilancio. Il sindaco non può far certo finta di non sapere che la grande parte degli importi delle cartelle vanno nelle casse del comune e non sono tollerabili prese in giro come quella odierna del Sindaco che come suo solito fa finta di essere un passante e di non essersi reso conto che in un momento come questo gli algheresi, invece dei ristori, ricevevano cartelle».
«Per tutto questo tempo – rincara la dose Pietro Sartore – il Sindaco e l’Amministrazione hanno scientemente lasciato che la società inondasse Alghero di accertamenti senza porre alcun freno, senza impartire direttive e senza intervenire davanti a errori diffusi ed evidenti. Tant’è vero che quando abbiamo chiesto di intervenire su questione garage e cantine eliminando le sanzioni l’Amministrazione ha fatto finta di nulla, così come, quando abbiamo presentato una mozione per limitare avvisi accertamenti ad annualità a rischio prescrizione, la maggioranza, proprio per scelta del Sindaco, ha deciso di bocciare la mozione.»
«Ora dopo 2 anni – conclude Pietro Sartore – il Sindaco si sveglia e prova anche a far finta che tutto sia successo per caso e non che loro abbiano assecondato questo invio massivo di cartelle, perché utile a far quadrare i conti e a rimpinguare le casse comunali. A Napoli definirebbero questo tipo di comportamento con un’espressione dialettale piuttosto colorita, ma decisamente efficace: “chiagni e fotti.»
Antonio Caria