La Class Action campagna vaccinale Sardegna chiede alla Regione di attivarsi, con urgenza e senza ulteriori dilazioni, per l’apertura del sistema di adesione per tutte le persone con patologie presenti nel piano nazionale e per la predisposizione di un calendario vaccinale, che garantisca l’effettiva priorità nell’accesso alla vaccinazione, oltre al recupero immediato delle migliaia di persone chiamate erroneamente a presentarsi per un vaccino per loro non adatto e rimandate a casa, precipitandole in un LIMBO di una nuova convocazione che non arriva.
Dopo essersi rivolta al Generale Figliuolo e ai parlamentari sardi, la class action si appella ora al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come massimo garante del diritto costituzionale alla salute, in una lettera il cui contenuto è riportato qui di seguito.
Signor Presidente,
caro Presidente, mi chiamo Aurora Simeone, purtroppo, faccio parte della nutrita schiera dei pazienti fragili e fragilissimi che in Sardegna non riescono a veder rispettato il loro diritto di essere vaccinati contro il Covid-19. Mi permetto di inviarLe un appello accorato a nome di decine di migliaia di persone, non solo anziani che da tempo avrebbero potuto essere vaccinati anche per età, ma fra noi anche migliaia di giovani e giovanissimi, persino bambini che qui in Sardegna stanno perdendo il diritto di far vaccinare i loro caregiver. Tutti bloccati in primis dalla totale mancanza di organizzazione nella gestione dei dati e quindi nella preparazione delle liste dei “vaccinabili”. Come se questa disorganizzazione non bastasse dal 16 aprile la Campagna vaccinale sarda è filtrata da una Tabella che individua priorità e target diversi da quelli indicati dal Piano Vaccinale Nazionale.
Dal 4 del mese di aprile, stufi di cercare inutilmente di avere informazioni, passando decine di ore tra telefono, posta elettronica, e visite ai nostri MMG o anche agli HUB vaccinali, alcuni di noi, a cominciare da me e mio padre, due pluripatologici con comorbilità completamente ignorata dalle nostre tabelle, abbiamo deciso di unirci in un gruppo privato su FB, nato per intentare qualunque azione legale e di Comunicazione, è allo studio anche una Class Action, contro chi sta compiendo questo scempio, e per ottenere un cambio di passo sulla gestione dei vaccini ai Fragili e fragilissimi in Sardegna
Siamo in molti, spesso casi disperati, ma anche molto arrabbiati, perché nella nostra Isola, nell’indifferenza assoluta degli amministratori regionali, decine di migliaia di noi si vedono negato il vaccino, mentre si è provveduto a somministrare dosi a persone sane, giovani, privilegiati secondo criteri discutibili. Le segnalo che su alcune vicende di possibili favoritismi indaga anche la magistratura, ma a noi interessa oggi una via d’uscita immediata dal caos nel quale siamo lasciati.
Nonostante il tardivo, risale a ieri 3 maggio, reinserimento in tabella dei pazienti diabetici, successivo ad un dichiarato intervento del Generale Figliuolo. Molti di noi (pazienti oncologici, miastenici, malati autoimmuni, ma l’elenco è lunghissimo) hanno subìto, oltre al danno, la beffa di vedersi esclusi dalle liste compilate per anno di nascita, proprio perché fragili. Pensavamo fosse la premessa per un vaccino in ambiente ospedaliero protetto, come una propaganda disgustosa aveva lasciato intendere. E invece siamo stati esclusi e da mesi attendiamo vanamente: qualcuno è stato richiamato dopo tre settimane nelle liste dalle quali era stato cancellato, per ottenere lo stesso tipo di vaccinazione per la quale inizialmente era stato ritenuto non idoneo. Molti poi, nati tra il 1942 e il 1960, sono stati convocati, ritenuti non idonei ad Astrazeneca e rinviati a chissà quando, alcuni aspettano da tre settimane, in quello che noi chiamiamo il Limbo.
Una beffa. Una tragedia per chi, nell’attesa, è morto di Covid.
Il commissario, Generale Figliuolo, quando si è insediato ha dichiarato, e poi più volte ribadito, che in Italia deve essere rispettato l’ordine di vaccinazione partendo dai più anziani e dai più fragili. Noi sardi fragili, invece, siamo relegati in un mondo parallelo con dei recapiti telefonici dell’Ats quasi sempre occupati o liberi senza risposta, ai quali solo se si è fortunatissimi rispondono persone di buon senso che danno informazioni corrette, il tutto condito da dichiarazioni superficiali e ambigue, persino offensive dei nostri rappresentanti politici: un comportamento che ci offende, ci demoralizza.
In due parole tutto ciò crea ansia ed esasperazione, che aggrava il nostro percorso curativo, oltre a farci perdere tempo ed energie per lo più per non avere neanche uno straccio di informazione.
Il nostro gruppo nelle ultime 48 ore è più che raddoppiato e ha superato i 700 iscritti, a dimostrazione della situazione drammatica che stiamo vivendo, rappresentiamo migliaia di fragili e fragilissimi, o loro parenti, che non hanno alcuna indicazione su cosa potrà accadere.
Ci rivolgiamo a Lei come massimo garante del diritto costituzionale alla salute, dopo esserci rivolti, ai nostri medici, ai reparti che ci seguono, alla Regione e all’Ats Sardegna e solo dopo mesi passati a cercare inutilmente di avere informazioni, anche alla Procura della Repubblica di Cagliari, che ha avviato una inchiesta, con esposti, diffide e denunce, per questo le chiediamo di metter fine a questo stato di attesa.
Come se tutto ciò non bastasse siamo stati profondamente e più volte offesi, sia dal Presidente della Regione, Christian Solinas, che il 28 aprile scorso, durante una cerimonia ufficiale al Consiglio regionale, ha scaricato sui pazienti fragili le sue inefficienze sostenendo che solo in 3.800 su 14.000 pazienti fragili chiamati il 27 aprile, hanno risposto agli organizzatori della campagna vaccinale. Ci ha accusato di rifiutare i vaccini, in 3 su 4. Un’affermazione priva di riscontri, smentita dallo stesso Commissario Temussi a mezzo stampa, che spiega che nei 14.000 contatti rientrano anche le doppie e triple telefonate fatte a numeri errati, a persone trasferite o persino decedute.
Oltre al Presidente Solinas lo stesso assessore Mario Nieddu, continua a negare qualunque difficoltà sulle nostre vaccinazioni, e a non rispondere alle nostre richieste di risoluzione. Tutto questo dopo che inizialmente si è consentito a privilegiati e raccomandati di saltare la fila (sono in corso indagini, si spera tempestive) lasciando in preda alla rabbia e all’angoscia migliaia di malati gravi e gravissimi.
Anche l’apertura ai Diabetici risalente alla tarda serata di ieri è stata comunicata con arroganza e supponenza con frasi che passano sopra le nostre vite come se neanche esistessimo, “siamo già al lavoro” o “a breve saranno predisposte le prenotazioni on line”, come se fossimo nel mese di gennaio o febbraio…
Sarebbe bastato applicare la tabella del Piano Vaccinale Nazionale e coinvolgere i medici di medicina generale per comporre le liste, che ora sono più di una, spesso incomplete e gestite in modo superficiale, persino le persone decedute, alcune da oltre un anno, stanno entrando nel novero dei “rifiuti” contati e urlati da Solinas.
Oggi è 4 maggio, in tutta Italia si procede spediti nella vaccinazione, tranne qui, nel paradiso delle vacanze, qui ci si prepara a vaccinare persino i turisti prima dei pazienti fragili e fragilissimi, tanto che alcuni di noi stanno prenotando viaggi per ricevere il vaccino in altre regioni, spesso in condizioni di salute molto precarie. Noi attendiamo la scuse dal Presidente Solinas, e il commissariamento della Sanità sarda, ma soprattutto attendiamo i vaccini. Non si può accettare che da un governo della regione ottuso e irrispettoso possa essere ridotta a carta straccia il diritto costituzionale alla salute.
Confidiamo in Lei, Presidente. Ci aiuti. Ma subito, non c’è tempo da perdere.
Aurora Simeone