La Sardegna ha bisogno di collegarsi alla penisola con pari qualità delle altre Regioni. E’ necessaria una vera programmazione tariffaria e di collegamenti che garantiscano le pari dignità di movimentazione per mare, per gli anni a venire, non più “mini coperture” di continuità marittima stagionale. L’epilogo della storia, scritta e raccontata in tutti i giornali italiani ed esteri, sulla gestione della continuità marittima sarda monopolizzata dalla famiglia Onorato, dovrebbe avere la fine annunciata il 24 di maggio del corrente anno, con la pronuncia sull’istanza di fallimento, presentata al tribunale di Milano, nei confronti Tirrenia-Cin. La FIT CISL SARDEGNA sente il gravoso peso di un meccanismo contorto che si ritorce sul servizio di trasporto marittimo che svantaggia soprattutto la popolazione sarda e i diritti dei dipendenti di Tirrenia e Moby. Questi dipendenti, purtroppo, per contratto nazionale, non godono delle garanzie occupazionali, che altri settori merceologici vantano, in altre parole della “clausola sociale”, ma ,anzi, sono soggetti al rinnovo di certificazioni obbligatorie navali che possono essere confermate solo con la navigazione. Questo comporta una palese preoccupazione sindacale. Pur conoscendo i risvolti economici e organizzativi di queste società e di chi le gestisce, la scrivente organizzazione sindacale non può che auspicare una qualsiasi soluzione che garantisca tutti i posti di lavoro e regoli, una volta per tutte, una continuità marittima in Sardegna applicata tutto l’anno che riconosca le pari dignità di spostamento a tutti i Sardi in tutte le stagioni. La Regione Sardegna non è esente da imprudenze nel concedere nel tempo tutte le proroghe e assistenze ad una compagnia che da subito ha dimostrato di non voler accettare alcuna regola sulla continuità territoriale marittima, imponendo le tariffe e i collegamenti da e per la Sardegna. La nostra Isola ha bisogno di collegarsi alla Penisola con pari qualità delle altre Regioni. Per questo la nostra categoria dei Trasporti chiede con decisione una vera programmazione tariffaria e di collegamenti che garantiscano le pari dignità di movimentazione per mare, per gli anni a venire, non più “mini coperture” di continuità marittima stagionale. Sarebbe anche ora, oltre che legittimo e corretto, che la Regione Sardegna riacquisisca il mercato economico marittimo che la storia ci ha tramandato, ma che a causa della politica delle privatizzazioni si è enormemente indebolito, portandosi dietro un incremento di disoccupati.
Ignazio Lai
Segretario Generale Regionale Fit- Cisl Sardegna