22 edizioni, 8 giornate, 18 spettacoli, 4 presentazioni di libri e 3 laboratori teatrali. Il Cada die Teatro presenta la nuova edizione del Festival dei Tacchi che si terrà a Jerzu dal 3 al 10 agosto alla Cantina Antichi Poderi, affrontando di petto la crisi: «Siamo un po’ matti e allora abbiamo deciso di allungare la rassegna di tre giorni rispetto all’anno scorso. Nonostante la pandemia abbia colpito pesantemente anche il mondo della cultura, sono convinto che per poter superare questa calamità dobbiamo unire le forze. Nessuno si salva da solo. Abbiamo il dovere politico e culturale di fare la nostra parte per aiutare la comunità che da decenni ci ospita e ci sostiene. Aggiungere altre giornate al Festival significa coinvolgere più compagnie e far lavorare di più le strutture e le persone del territorio. In queste situazioni l’impegno deve essere maggiore, non possiamo permetterci di accontentarci», ha spiegato il direttore artistico Giancarlo Biffi durante la conferenza stampa di questa mattina e ha aggiunto: «Sono stati 15 mesi molto difficili per tutti, ma credo che a soffrire di più siano stati i nostri ragazzi. Ecco perché l’edizione di quest’anno propone molti spettacoli pensati per loro. Cerchiamo di restituire quella socialità, la forza dell’incontro, che il teatro sa offrire».
Il sindaco di Jerzu Carlo Lai, non nasconde la grande soddisfazione: «Non fu semplice lo scorso anno e non è stato semplice quest’anno, ma Jerzu continua a credere nella straordinaria forza e nell’immensa bellezza di quel grande strumento di educazione dell’anima qual è il teatro. Anche quest’anno, nonostante le enormi difficoltà e le emergenze affrontate negli ultimi mesi non abbiamo avuto dubbi, remore o esitazioni. È come se Jerzu avesse, nei confronti dei suoi cittadini e dei tantissimi visitatori delle sue notti agostane, una sorta di dovere morale di portare avanti questa meravigliosa rassegna giunta alla ventiduesima edizione. D’altronde, Jerzu è “il Festival dei Tacchi“ e “il Festival dei Tacchi” è Jerzu. Jerzu è celebre ovunque, e da sempre, per un prodotto nobile ma complesso come i suoi i vini. È per ciò gratificante e stimolante constatare anche l’apprezzamento entusiastico del pubblico verso questa dicotomia che viene a crearsi con la fusione, nella settimana agostana del festival, tra la nobile arte enologica la nobile arte della recitazione. Crediamo da oltre vent’anni nella straordinaria bellezza del teatro, nell’emozione unica che trasmette uno spettacolo dal vivo, tanto più nello scenario meraviglioso di “Antichi Poderi” non smetteremo mai di crederci. Perché Jerzu è cultura enologica, è cultura tout court ma è indiscutibilmente, anche, oramai da oltre vent’anni cultura del teatro».
Gli fa eco Marcello Usala, presidente della Cantina Antichi Poderi di Jerzu: «Per noi e per tutta la nostra comunità è ormai un appuntamento che attendiamo come si attende un ospite gradito che ogni anno torna a farci visita».
Graziano Milia, responsabile della comunicazione e delle relazioni esterne per la Fondazione di Sardegna rivendica con orgoglio il sostegno alla rassegna: «Ci chiediamo spesso se facciamo bene, se spendiamo al meglio i fondi della Fondazione. Con i Cada Die non abbiamo mai dubbi. Il lavoro che la compagnia svolge da più di vent’anni nei territori dell’Ogliastra, regione che ha grandi ambizioni culturali, non può che ricevere il nostro supporto».