Tenuto conto della difficoltà di reperire, da parte di Regione Sardegna e Comuni, le liquidità da poter utilizzare per l’emergenza Covid-19, il Popolo della Famiglia Sardegna, così come in altre regioni d’Italia ha già fatto, propone una soluzione che ritiene sia di buonsenso: utilizzare il ricavato derivante dalle multe per finanziare, in modi diversi, l’emergenza.
«Consapevoli del fatto che gli articoli 208 e 148 del D. Lgs 285/1992 (codice della strada) stabiliscono i destinatari di quei danari e ne vincolano l’utilizzo esclusivo per tutto ciò che riguarda la sicurezza stradale – si legge in una nota – chiediamo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di intervenire inserendo, nel prossimo DPCM, un vincolo di utilizzo dei proventi derivanti dalle contravvenzioni stradali, per poterli finalmente destinare alla Regione Sardegna e ai Comuni in modo da sostenere i cittadini più in difficoltà e, in aggiunta, destinare un’ulteriore parte restante all’acquisto di macchinari e dispositivi per la protezione individuale del personale sanitario e delle forze dell’ordine.
Come movimento politico chiederemo, una volta dato l’ok a Regione e Comuni di utilizzare queste entrate, di sostenere nello specifico:
• Persone prive di occupazione e/o di reddito non assegnatari di sostegno pubblico (Rdc, Rei, Naspi, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altre forme di sostegno previste a livello locale o regionale);
• Nuclei familiari numerosi (con almeno 5 componenti) in condizioni di fragilità economica e prive di sostegno (prive di reddito, perdita di lavoro…);
• Nuclei mono-genitoriali in grave difficoltà economica;
• Nuclei con persone fragili (anziani o disabili) in situazione di fragilità economica.»
«Il Popolo della Famiglia Sardegna chiede, altresì, al presidente della Regione Christian Solinas e a tutti i sindaci dell’Isola ed appartenenti all’Anci – conclude la nota del Popolo della Famiglia Sardegna – di fare pressione affinché il Governo, con un decreto, dia loro la possibilità di ricevere in breve tempo l’intero tesoretto derivante dalle contravvenzioni e destinarlo, successivamente, alle persone più bisognose in questo difficile momento.»