«Il comune di Assemini ha deliberato un provvedimento in base al quale le imprese del territorio possono ottenere dei contributi per fare fronte a questo difficile momento cagionato dall’emergenza sanitaria. Sembrerebbe però, da una prima lettura, che siano state applicate regole e modalità che vanno completamente in contrasto con la situazione che stiamo attraversando, oltre a prestare il fianco a ricorsi e controversie legali in caso di diniego da parte di chi venisse escluso dalle agevolazioni.»
E’ quanto si legge in una nota della Confesercenti provinciale di Cagliari.
«L’aspetto determinante sta nel fatto che i contributi per le aziende si rivolgono solo a quelle che hanno sia sede operativa che legale ad Assemini – spiega Marco Medda, presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari -. lasciando fuori dai giochi, ad esempio, tutti i commercianti su area pubblica che hanno la sede legale ad Assemini ma, essendo chiuso il mercato, non hanno più la sede operativa per una imposizione nazionale. Così come un’azienda che ha la sede operativa a Assemini, assume personale di Assemini, paga un affitto a Assemini, ma ha la sede legale in altro comune, non può partecipare al bando ed è esclusa da questo tipo di intervento, nonostante faccia girare l’economia del territorio asseminese. Ma non è solo questo il problema – aggiunge Marco Medda -: nonostante il Governo con tutti i provvedimenti posti in essere in questo momento storico, abbia bloccato qualsiasi tipo di richiesta relativa alla regolarità contributiva (DURC), il comune di Assemini, per erogare il contributo, chiede la presentazione della regolarità contributiva. Evidentemente l’Amministrazione comunale asseminese è, gerarchicamente, dal punto di vista legislativo, di rango superiore a quella del Governo con i suoi decreti legge – conclude sarcastico Marco Medda -. Ci auguriamo che queste storture vengano riprese e corrette quanto prima, poiché il rischio forte è che questi fondi pubblici, così necessari in un momento come questo, non vengano distribuiti oppure vengano assegnati a aziende meno in necessità rispetto ad altre. Speriamo che le rimostranze dei consiglieri di opposizione Consalvo e Scano vengano ascoltate.»