È in onda da qualche settimana sulle frequenze di Radio Sardegna il programma “Sennoras”, scritto da Rita Atzeri e curato da Donatella Meazza, interpretato dalla stessa Atzeri e da Cesare Saliu ed Isella Orchis. Ogni lunedì alle 12.25, in un ottimo sardo, viene presentato un pilastro della Sardegna. Donne di epoche diverse, che interpreti del loro tempo, hanno avuto un ruolo di primo piano in ambito storico, politico, letterario o artistico. In un equilibrio perfetto, senza cedere mai al sensazionalismo, una luce illumina figure femminili illustri della nostra terra, tutte, ciascuna con il proprio carisma, hanno segnato la crescita culturale e sociale della nostra isola.
E in questo tempo in cui i sardi divisi tra autonomisti, federalisti, indipendentisti, ricercano, con fatica, la propria identità, “Sennoras” giunge provvidenziale a colmare un vuoto storico-culturale con cui il popolo sardo convive da sempre: la mancata consapevolezza dei valori della propria cultura. Se Ghandi aveva ragione, e ne aveva, affermando “Educa un uomo e avrai educato un uomo, educa una donna e avrai educato una nazione”, ebbene allora è urgente, per il nostro futuro, imparare a conoscere le nostre donne, quelle di ieri, così impareremo a comprendere chi siamo noi oggi. Il monito antico dei romani “Historia magistra vitae” è un principio quanto mai utile, essenziale.
Rita Atzeri sceglie il sardo per raccontare di donne sarde. Non è una scelta così scontata. Per lo più la storia dei sardi è documentata in italiano, spagnolo, catalano, latino … quanto è difficile raccontare di noi con la lingua degli altri! Ma ci siamo abituati e siamo ampiamente giustificati. Questa trasmissione non usa la giustificazione, corre il rischio dell’impopolarità linguistica, e parla in sardo di sarde ai sardi. Eppure è coerente. In quante incoerenze sarebbe incorsa nel voler trasporre in italiano le categorie sarde? Tante!
Onore all’autrice che preserva l’autenticità del messaggio che, efficace, arriva agli ascoltatori.
L’ascolto è piacevole, ben ritmato, il narratore dispensa elementi storici utili ad inquadrare il personaggio, e altri elementi diversamente attinti sviluppano il discorso narrativo nella forma del radiodramma. Tra donne conosciute e ahinoi altre meno, la trasmissione si protrarrà fino al mese di luglio, per un totale di quattordici puntate, tra quelle già andate in onda e le trasmissioni future agli ascoltatori sono proposte: Edina Altara, Marianna Bussalai, Adelasia Cocco, Adelasia di Torres, Eva Mameli Calvino, Ninetta Bartoli, Lucia Delitala Tedde, Paska Zau, Francesca Sanna Sulis, Eleonora d’Arborea. Un contributo notevole alla nostra storia. Perle preziose che la Atzeri ha saputo ben dispensare e che meritano di essere raccolte in un’audioteca dell’identità.
Guido Cadoni