Una sepoltura collettiva preistorica riconducibile a una fase di passaggio tra l’Età del Rame e il Bronzo Antico, nei primi secoli del II millennio Avanti Cristo. Questo è quanto è emerso in via Fulgheri, a Samassi, nel corso la messa in opera della rete di distribuzione del gas metano
All’interno di una fossa di forma grossomodo circolare sono stati rinvenuti i resti di numerosi individui accompagnati da vasi utilizzati nel corso dei riti funerari e da elementi di corredo personale, tra cui oggetti d’ornamento (vaghi e pendenti in osso, in conchiglia e denti), armi (una punta di freccia, due pugnali in bronzo, tre brassard, elementi litici utilizzati per proteggere il braccio che reggeva l’arco) e strumenti vari (schegge di ossidiana, punteruoli in metallo).
La scoperta è stata effettuata dagli archeologi incaricati della sorveglianza dei lavori in corso d’opera, prescritta dalla Soprintendenza dal momento che l’area, in prossimità della chiesa di San Geminiano, era stata già in passato oggetto di rinvenimenti, sebbene di epoca differente, e risultava pertanto a rischio di ulteriori ritrovamenti fortuiti.
«Il completamento delle indagini archeologiche, dirette dalla Soprintendenza – ha dichiarato il sindaco, Enrico Pusceddu – è stato reso possibile grazie a un finanziamento dell’Amministrazione comunale di Samassi, con cui è in progetto una collaborazione per il restauro dei reperti e lo studio della sepoltura finalizzati non solo alla divulgazione del ritrovamento, ma anche a un’eventuale futura esposizione dei materiali che componevano il corredo, nell’ottica di una più ampia valorizzazione del patrimonio archeologico di tutto il comprensorio territoriale.»
Antonio Caria