E’ la richiesta da inserire nel prossimo assestamento di Bilancio, che Confartigianato Imprese Sardegna ha fatto alla Giunta e al Consiglio regionale, attraverso gli incontri avvenuti la settimana scorsa con gli assessori regionali, Giuseppe Fasolino del Bilancio e Gianni Chessa dell’Artigianato, e con i consiglieri dei 12 gruppi politici rappresentati nell’Aula di via Roma a Cagliari.
Il principale “strumento finanziario artigiano”, infatti, grazie alla sua snellezza burocratica, al fondo perduto fino al 40% e all’abbattimento dei costi di interesse, è diventato sinonimo di crescita delle piccole realtà imprenditoriali isolane. La Legge 949, rifinanziata un anno fa dagli assessori regionali del Bilancio e dell’Artigianato, su proposta di Confartigianato Imprese Sardegna, dopo soli 9 mesi di attività ha praticamente esaurito i fondi a disposizione.
«La nostra proposta è che le oltre 34mila imprese artigiane, che offrono lavoro a oltre 100mila persone e rappresentano il 22% dell’economia della Sardegna – affermano Antonio Matzutzi e Daniele Serra, presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – possano essere supportate concretamente attraverso il rifinanziamento di questo “strumento di crescita imprenditoriale. Non chiediamo sussidi tantomeno assistenzialismo ma incentivi concreti affinché le micro, piccole e medie realtà sarde possano rafforzarsi, investire in tecnologia e formazione, creare nuova economia e assumere: le imprese non devono essere lasciate sole in questo momento.»
Secondo il monitoraggio relativo all’andamento della “misura”, effettuato pochi giorni fa dall’associazione artigiana, tra settembre 2020 e aprile 2021, sono stati impegnati quasi tutti i 15 milioni di euro messi a disposizione lo scorso anno, soddisfacendo le richieste di crescita di oltre 1.200 imprese. Questo circuito virtuoso ha messo in moto un meccanismo di moltiplicazione attraverso il quale ogni 1 euro messo a disposizione dalla legge, ha generato 2,5 euro. Investimenti che sono andati a spalmarsi sui territori e sulle altre categorie produttive e di servizi.
Tutte queste necessità, espresse dall’associazione artigiana nel documento consegnato alla forze politiche, per entrare a regime e in prospettiva, sono state quantificate in una richiesta di 25milioni di euro.
La legge, infatti, finanzia la costruzione o la ristrutturazione di fabbricati esistenti e l’acquisto di macchinari di seconda mano, veicoli commerciali, terreni destinati all’ampliamento e la costruzione dei fabbricati produttivi, macchinari, attrezzature e autoveicoli nuovi e imbarcazioni, software, brevetti e licenze che sostengono le attività per i nuovi cicli di produzione, progettazione e promozione dell’immagine. Inoltre, le imprese artigiane possono accedere anche al contributo per la riduzione dei costi di garanzia per operazioni di leasing svolte presso i Confidi di Confartigianato Sardegna.
Questo anche alla luce dei dati sul sistema artigiano della Sardegna di poche settimane fa, rilevati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che confermano come il tessuto imprenditoriale artigiano non sia distante da una auspicata ripartenza post crisi. Nel trimestre gennaio-febbraio-marzo 2021, il comparto ha registrato 666 nuove aperture contro 638 chiusure, facendo segnare, un insperato saldo positivo di 28 realtà, portando le imprese a un totale di 34.253. Nel 2020, quando la pandemia era all’inizio, venivano registrate 543 nuove attività e ben 902 cessazioni, per un bilancio negativo di -359.
«Oltre all’importante supporto per le imprese artigiane, dato dal Fondo perduto e dall’abbattimento degli interessi – rimarcano Antonio Matzutzi e Daniele Serra – la Legge 949 rappresenta una eccezione rispetto ad altri tipi di finanziamento; attraverso questa, infatti, viene finanziato l’acquisto dei fabbricati, della strumentazione di seconda mano e dei veicoli commerciali. Abbiamo, già in tempi recenti, apprezzato l’idea della Giunta e del Consiglio Regionale, di concentrare l’attenzione sulle piccole imprese – sottolineano – per questo crediamo si debba continuare a percorrere questa strada con una adeguata dotazione di risorse finanziarie, da destinare alle imprese attraverso questo strumento che di è dimostrato concretamente vicino alle esigenze delle imprese artigiane.»