Il Consiglio regionale ha approvato le modifiche alla legge regionale n. 16 del 2017 “Norme in materia di turismo” e la legge che disciplina l’enoturismo.
La seduta è stata aperta dal presidente Michele Pais. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la Pl n.177 (Mula e più) – Norme in materia di turismo. Il presidente ha dato quindi la parola al relatore di maggioranza, il presidente della commissione Attività produttive Piero Maieli (Psd’Az), per illustrare il provvedimento.
Piero Maieli, nel suo intervento, ha evidenziato che la proposta ha lo scopo di permettere alla strutture ricettive extralberghiere di diventare una importante “vetrina” dei prodotti sardi, per promuoverne la qualità e mostrare ai clienti i legami fra i prodotti regionali di eccellenza e la cultura della nostra terra, intercettando una domanda diffusa che può rendere il turismo sardo più competitivo. La legge, ha aggiunto Piero Maieli, prevede inoltre la possibilità temporanea di aumentare i posti letto delle strutture ricettive, seguendo l’esperienza positiva di altre Regioni.
Il relatore di minoranza Salvatore Corrias, del Pd, ha manifestato in primo luogo alcune perplessità sulla promozione dei prodotti locali all’interno delle strutture ricettive extra alberghiere perché, ha sostenuto, la presenza e la possibile vendita di questi prodotti tipici rischia di demotivare il turista rispetto alla visita delle botteghe tipiche, operando una commistione fra ospitalità e commercio. Credo che la Regione, ha concluso, non dovrebbe incoraggiare flussi che vanno in direzioni diverse, né rivolgere al turista il messaggio che può trovare tutto nella struttura in cui soggiorna.
Sempre per il Pd il consigliere Piero Comandini ha parlato di una occasione ghiotta per occuparsi di turismo a stagione iniziata non solo “misurando l’aria che sovrasta una pizzeria”. Salvatore Corrias, ha ricordato, ha fatto bene ad evidenziare alcune criticità el’eccessiva enfasi che ha accompagnato la legge, perché il turismo è un settore strategico della Regione che va trattato con competenza e professionalità. Questa invece, ha proseguito Piero Comandini, non è una legge organica ma affronta problematiche settoriali come l’aumento dei posti letto e la promozione dei prodotti locali. Sul primo punto, l’esponente del Pd ha criticato la logica derogatoria dei “letti a castello” senza limite che abbassa la qualità e deforma offerta, auspicando il ritorno alla norma originaria che si riferiva ai nuclei familiari con presenza di minori. La maggioranza, ha detto ancora, dimostra una “ansia da prestazione politica” anche sulla promozione di prodotti e manufatti, sia perché scavalca l’equazione positiva “turismo uguale territorio”, sia perché prefigura il soggiorno in una struttura ricettiva come momento esclusivo della vacanza che va invece proposta come periodo aperto al territorio.
A nome del gruppo dei Progressisti, il consigliere Massimo Zedda ha condiviso le argomentazioni dei colleghi Salvatore Corrias e Piero Comandini perché a suo avviso è impossibile rilanciare una tradizione artistica sarda fatta da oggetti di grande valore come gioielli, ricami, tessuti, etc con strumenti propri dell’economia di massa; così si torna indietro di decenni, si impoveriscono produzioni di qualità e si apre la strada a processi produttivi e manufatti realizzati con materie prime perfino esterni alla Regione.
Soffermandosi in generale sul turismo, Massimo Zedda ha osservato che il settore extra alberghiero ha intaccato negativamente quello alberghiero, anche con i b&b che spesso aggirano le norme pur operando sul mercato con superfici di medie dimensioni. E’sbagliato, ha continuato Massimo Zedda, penalizzare chi ha investito nei settori alberghiero e dartigianale.
Ancora per i Progressisti il capogruppo Francesco Agus ha messo l’accento sul fatto che in questo momento particolare il settore turistico sardo ha diversi problemi, dai ritardi nell’erogazione delle risorse rispetto alle proiezioni dell’assessorato, alla mancanza di regole e protocolli chiari sul come fronteggiare la pandemia, che non si è ancora fermata nonostante le vaccinazioni, durante la stagione turistica. Peraltro, ha osservato, si tratta di una stagione iniziata solo sulla carta ed occorre evitare di agire solo in condizioni di emergenza. Inoltre, ha aggiunto ancora Francesco Agus, va considerato il problema dei trasporti, perché gli operatori non hanno certezze, i turisti non sanno come raggiungere la Sardegna, i principali vettori nazionali sono in grave in crisi, e molti paesi esteri sono ancora chiusi per la pandemia: tutti temi da affrontare con una strategia forte e priorità molto chiare. La legge 177 insomma, ha concluso Francesco Agus, richiede approfondimenti e verifiche, soprattutto per quanto riguarda le deroghe ai posti letto che appaiono un azzardo, e la promozione dei prodotti sardi che, così configurata, punisce gli alberghi che fatturano, pagano stipendi e tasse, a differenza dei b&b.
Il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha affermato che forse, prima di scrivere la legge, sarebbe stato meglio pensare al rischio di tagliare fuori dai flussi turistici paesi che rappresentano precise identità e processi produttivi legati alla tradizione, che non possono essere sacrificati per esigenze economiche di massa. Il nostro artigianato, ha aggiunto, merita ben altre risposte a cominciare dall’aumento delle risorse disponibili per crescere e svilupparsi, e quindi la proposta richiede come minimo una accurata rimodulazione, perché così com’è non va incontro nemmeno ai potenziali beneficiari, che peraltro non sono stati sentiti in commissione.
Per Desirè Manca (M5) ha dichiarato che la legge chiarisce la netta differenza di pensiero fra i suoi promotori ed il Movimento, perché 34.000 imprese artigiane che occupano oltre 60.000 addetti e rappresentano il 22% delle attività produttive della Sardegna, non possono essere d’accordo con un provvedimento che consente la vendita oggetti e prodotti tipici e di eccellenza nelle strutture ricettive extra alberghiere come i b&b.
Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha precisato che, a suo giudizio, le obiezioni della minoranza sono infondate perché in altre Regioni sono state fatte scelte simili, sia in materia di deroghe sui posti letto che per la promozione dei prodotti artigianali in mostre allestite all’interno delle strutture extralberghiere. Quest’anno, ha ricordato, in base alle previsioni delle associazioni di categoria, la Sardegna è fra le mete preferite dai potenziali turisti e quindi bisogna intercettare questi nuovi flussi per cercare di compensare le perdite causate dalla pandemia, anche perché la legge non abbassa il livello dell’offerta ma va incontro ad esigenze reali del cliente.
Per la Giunta l’assessore del Turismo Gianni Chessa ha detto in apertura che, anche in materia di turismo, a volte le piccole risposte non sono poi così piccole, soprattutto se inserite in una strategia complessiva di cambiamento, graduale ma costante.
Questa, in particolare, secondo l’assessore, è una piccola risposta sperimentata in altre Regioni, sia sulle deroghe ai posti letto che forse andrebbero ristrette ai nuclei familiari, che sulla promozione dei prodotti sardi non come vendita ma proprio come esposizione. La questione centrale, ha continuato Gianni Chessa, resta purtroppo ancora la stessa, che il nostro sistema alberghiero è sostanzialmente quello degli anni ’70 e deve allargare i suoi spazi di mercato per di crescere e consolidare le buone prospettive della ripartenza.
Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione il passaggio all’esame degli articoli della legge, che il Consiglio ha approvato per alzata di mano.
Sull’articolo 1 l’on.Piero Comandini (Pd) ha detto: “Attenzione a quello che scrivete. Con questa deroga rischiamo che, senza limite, i letti a castello finiscano dentro importanti strutture, non sarebbe pensabile né accettabile un turismo da ostello, senza nulla togliere agli ostelli. Per questo presentiamo l’emendamento aggiuntivo 2, che consente la deroga dei letti aggiuntivi soltanto per i minori al seguito”.
Sull’ordine dei lavori, l’on. Franco Mula (Psd’Az) ha chiesto una breve sospensione per valutare il testo dell’emendamento ed eventualmente sostenerlo. Alla ripresa l’on. Massimo Zedda (Progressisti) ha detto di sostenere l’emendamento dell’on. Piero Comandini, che è stato approvato insieme all’articolo 1.
Sull’articolo 1 bis l’on. Francesco Agus (Progressisti) e poi l’on. Massimo Zedda hanno annunciato il voto contrario “in mancanza di modifiche di buon senso”. Per l’on. Rossella Pinna (Pd) “molti dubbi accompagnano questo testo di legge, stiamo trasformando una casa privata in un negozio privo di autorizzazioni e di dubbia regolarità fiscale”. Di nuovo l’on. Piero Comandini: “E’ condivisibile valorizzare i prodotti tipici e i manufatti locali ma un titolare di agriturismo che si mette a vendere prodotti tipici e manufatti locali per me è un rispettabile bottegaio. I nostri agriturismo devono fare altro, vendere i loro prodotti trasformati con le loro mani”.
L’articolo 1 bis è stato approvato insieme al 2 e al 3.
Per l’on. Salvatore Corrias (Pd) “una legge di intendimenti buoni alla fine non porterà buoni risultati perché tante sono le perplessità”. Per l’on. Valter Piscedda (Pd) “le direttive di attuazione della legge regionale 26 del 2018 vanno tenute in considerazione di fronte a questo testo legislativo, prima che si consenta a tutti, sbagliando, di fare tutto”.
L’on. Piero Comandini ha detto: “Se è vero che avremo dieci milioni di presenze in più questa estate vuol dire che tutto l’apparato di controllo della Regione deve farsi trovare pronto. Siete pregati di farci conoscere le regole che intendete dare per questagrande sfida che non possiamo fallire”.
La legge è stata approvata con 30 favorevoli e 19 astenuti.
A seguire la discussione del progetto di legge 209/a a firma di Mura, Giagoni, Moro, Talanas e più sull’enoturismo.
L’on. Piero Maieli (Psd’Az) ha illustrato la relazione di maggioranza per questo testo di legge che riguarda l’enoturismo in Sardegna, “posto che il vino non è più un prodotto da tavola ma un pezzo del nostro grande patrimonio culturale capace di generare turismo esperienziale, delocalizzato e fuori dalla stagione ordinaria del turismo”.
A seguire l’on. Salvatore Corrias (Pd) ha detto che “questa proposta, per quanto nobile negli intenti, non contribuisce a generare nessun valore aggiunto visto che sembra una riproduzione della legge toscana, per nulla adattata al nostro contesto: non valorizza il paesaggio né la cultura contadina”.
Al termine delle relazioni di maggioranza e opposizione, il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha assunto la presidenza dell’Aula.
Sull’ordine dei lavori, è intervenuto il capogruppo del Psd’Az Franco Mula che ha chiesto una breve sospensione della seduta e la contestuale convocazione della conferenza dei capigruppo per un rapido esame degli emendamenti presentati.
Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus si è detto d’accordo con la richiesta di sospensione con una precisazione: «Visto che e si tratta di una questione tecnica, sarebbe più utile convocare la commissione competente anziché la Conferenza dei capigruppo».
Massimo Zedda (Progressisti) ha invece sollecitato un chiarimento sulla decisione di espungere dal testo la parte relativa ai divieti legati alle attività enoturistiche. Il presidente Giovanni Antonio Satta ha quindi sospeso la seduta.
Alla ripresa dei lavori, il presidente Pais ha assunto la presidenza dell’Aula e ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato per alzata di mano.
Si è poi passati all’esame dell’art. 1 “Finalità” che è stato approvato. Via libera anche all’emendamento n. 1 (Ganau e più) che specifica il significato del termine “enoturismo”. Con questo termine si intendono tutte le attività formative, informative e di accoglienza rivolte alle produzioni vitivinicole del territorio e alla conoscenza e sviluppo di servizi turistici espletati in maniera integrata fra le diverse filiere dell’enoturismo.
Senza discussione è stato approvato anche l’art 2 “Avvio delle attività di enoturismo” con gli emendamenti n.2 e 3 presentati dalle opposizioni che consentono agli imprenditori del turismo rurale e alle cantine di esercitare l’attività di enoturismo.
Approvati in rapida successione anche gli art. 3 “Requisiti per lo svolgimento delle attività di enoturismo”, 4 “Formazione e promozione” e 5 “Standard minimi di qualità per svolgere attività di enoturismo”. All’art 7 è stato presentato l’emendamento sostitutivo parziale n.7 (Corrias e più) che impone l’uso di tre lingue (sardo, italiano e inglese) nel sito e nella pagina web delle aziende che svolgono attività di enoturismo.
Disco verde anche per gli articoli 6 “Attività di degustazione del vino in abbinamento ad alimenti”, 7 “Elenco degli operatori delle attività di enoturismo”. Relativamente a quest’ultimo articolo, l’Aula ha approvato gli emendamenti nn. 10 e 11 che istituiscono, presso l’Assessorato all’Agricoltura, l’elenco regionale degli operatori delle attività di enoturismo e fissano le procedure per l’aggiornamento dello stesso.
Parere favorevole anche agli articoli n. 8 “Commercializzazione”, 9 “Vigilanza e controllo”, 10 “Sanzioni” e 11 “Norma transitoria”. Via libera anche all’emendamento n.14 all’art. 11, presentato dal capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, che estende da sei mesi a un anno il termine concesso agli operatori del settore per adeguarsi alle disposizioni della nuova legge.
Sull’art 12 “Norma Finanziaria” il consigliere del Pd Piero Comandini ha evidenziato che: «La legge è un manifesto di buone intenzioni. Non c’è un centesimo. Questo rischia di renderla inutile, si fa la legge con in fichi secchi. Io voterò a favore ma rimanga agli atti che questa legge parte senza denari».
Stesso giudizio da parte del capogruppo di Leu Daniele Cocco: «E’ insopportabile approvare una legge senza avere in aula l’assessore di riferimento. E’ una mancanza di rispetto per il Consiglio»
D’accordo con Cocco anche il capogruppo del Psd’Az Franco Mula: «E’ indispensabile la presenza dell’assessore ma anche del direttore generale dell’assessorato competente, è importante potersi confrontare con loro».
E’ quindi intervenuto l’Assessore al Turismo Gianni Chessa che ha assicurato il proprio impegno per il finanziamento della legge: «Mi farò carico di trovare risorse in sede di assestamento di bilancio».
Il relatore di minoranza Salvatore Corrias (Pd) ha annunciato voto favorevole al provvedimento: «Questo non per un gioco dinamico di emendamenti ma perché al loro interno c’era la nostra volontà di parlare di enoturismo collegandolo non solo all’agricoltura ma anche alla cultura, all’ambiente e alla storia plurimillenaria dell’Isola. Credo che sia importante il fatto di essersi ritrovati su un tema di questa portata. Ora si trovino le risorse per dare gambe a questa proposta di legge».
Messo in votazione l’emendamento n.15 presentato dall’on Piero Comandini che proponeva un finanziamento di 1,5 milioni di euro per l’enoturismo è stato respinto.
Approvati invece l’art. 12 “Norma finanziaria” ed il 13 “Entrata in vigore”.
Il presidente Michele Pais ha quindi messo in votazione a scrutinio elettronico il testo finale della legge che è stato approvato con 48 voti a favore e un astenuto.
La consigliera della Lega, Annalisa Mele, intervenendo sull’ordine dei lavori ha denunciato di esser venuta a conoscenza di una fatto che ha definito “vergognoso” riguardante la sanità nell’Oristanese. «Mi risulta – ha affermato l’esponente della maggioranza – che per l’ospedale di Oristano si sia deciso di prendere in affitto da una ditta privata le guardie mediche, prevedendo che a partire dal primo luglio, per coprire i turni dei codici bianchi e verdi del pronto soccorso, si prevede un compenso di 600 euro per turno. È una vergogna e chiedo spiegazioni».
Il presidente del Consiglio ha quindi interrotto la consigliera ed ha comunicato l’aggiornamento della seduta del Consiglio per martedì 8 giugno alle 16. Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, intervenendo sempre sull’ordine dei lavori ha invitato il presidente Michele Pais ha prevedere già nella prossima riunione del Consiglio il question time sulle problematiche della sanità ed il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi. Ha aggiunto: «La sanità sarda è disastrata e nel Sulcis è davvero emergenza. Chi ha vinto il concorso è stato trasferito altrove e tutto questo sfascio è colpa dell’Ats: prima vanno via e meglio è per tutti». Il consigliere dei 5 Stelle, Alessandro Solinas, ha proposto la convocazione straordinaria della commissioneSanità sulle vicende denunciate dalla consigliere Annalisa Mele e Rossella Pinna (Pd) ha denunciato i ritardi nella vaccinazione degli ultraottantenni del comune di Zerfaliu.
Il presidente Michele Pais ha quindi dichiarato chiusi i lavori e confermato la convocazione dell’Assemblea per il prossimo martedì.