«Il coordinamento cittadino di Sassari della lega Sassari, constatato il grave stato di allarme per l’ordine pubblico del centro storico cittadino aggravato da una crisi socioeconomica, Denuncia, ancora una volta, lo stato ormai intollerabile di guerriglia urbana tra bande di personaggi a diverso titolo coinvolti in traffici illeciti, legati al mondo degli di stupefacenti, e della prostituzione. Una sorta di zona franca dove la malavita cinge d’assedio anche gli incolpevoli cittadini, ormai stranieri in casa proprio. La Lega ha più volte condannato e continua a condannare la situazione, dell’ordine pubblico nel cuore della città che ormai prosegue da troppo tempo.»
Lo si legge in una nota del coordinamento di Lega Sassari che con la coordinatrice cittadina Marina Puddinu ed il coordinatore provinciale Angelo Lorenzoni sottolineano come «la situazione non è cambiata nonostante le tante segnalazioni alle forze dell’ordine. Non si può correre il rischio che il centro di Sassari continui a restare un ghetto senza legge. La cronaca riporta continui episodi di cronaca di una guerra che infuria la guerra tra bande di spacciatori e non solo, tra via Lamarmora e via San Donato. I residenti del centro storico di Sassari fanno una vita da segregati in casa assieme ai bambini per paura di incontrare le persone sbagliate. A nulla sono serviti gli esposti alle forze dell’ordine per cercare di tenere sotto controllo la situazione».
«Gli amici del centro storico di Sassari sono stanchi di questa situazione che si trascina ormai da troppi anni – aggiungono Marina Puddinu e Angelo Lorenzoni -. Più volte i residenti di San Donato hanno dichiarato di temere per l’incolumità di familiari e amici, molti dei quali in precarie condizioni di salute, ormai arrivati ai limiti della sopportazione. Il parroco della chiesa di San Donato e il vescovo Mons. Saba sono stati messi al corrente della situazione, hanno chiesto di sottrarre allo spaccio lo spazio di pertinenza della chiesa ma senza ricevere alcuna risposta. Adesso si rischia pure di essere coinvolti in sparatorie.»
A loro modo di vedere «è ora che la legalità torni al centro della civile città di Sassari, infatti il centro storico è pieno di risorse, e di tradizioni, oltre che di una bellezza architettonica deturpata dal degrado urbanistico e sociale. La lega si oppone a tale degrado ed alla trasformazione del nostro centro in un ghetto o peggio nel Far west, dove la parola pistola cede il passo a convivenza civile, civiltà che risulta un concetto estraneo e sconosciuto a torme di persone che affollano illegalmente la nostra città. Il coordinamento della Lega città di Sassari e provincia sollecitano le autorità competenti affinché si intervenga radicalmente al ripristino della normalità».
Antonio Caria