«L’ordinanza di ieri notte, proprio perché fondata sulle importanti ragioni tecniche proposte dal comitato scientifico che lo affianca, va motivata in modo trasparente a tutta la cittadinanza, già gravemente provata dai sacrifici dell’isolamento.»
Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali del Partito democratico, che alzano la voce dopo l’ultima ordinanza firmata dal presidente Christian Solinas, che prevede che restino chiuse in Sardegna librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini, oltre al divieto assoluto dell’accesso alle spiagge e all’obbligo delle mascherine all’interno di tutti gli esercizi commerciali.
Una gestione, quella del presidente della Regione, ritenuta scorretta dal gruppo Pd, soprattutto per quanto riguarda la conduzione dell’emergenza e la situazione degli operatori economici che sono costretti, in vista di una ripresa delle attività, ad una onerosa attività di adeguamento alle misure di sicurezza ora necessarie.
«Mentre nelle altre Regioni si inizia a lavorare sulla ‘Fase 2′, la Giunta sarda è ancora alle prese con le difficoltà e le evidenti problematiche che riguardano il funzionamento dell’emergenza Coronavirus. Invitiamo il presidente Christian Solinas anche ad una comunicazione più chiara sui dati ospedalieri, che sia leggibile e complessiva rispetto all’infettività, oltre che una risposta immediata sulla materia economica, l’altro aspetto meritevole della massima attenzione», aggiungono i consiglieri del Partito democratico.
«Il Pd sottolinea la coerenza dei propri comportamenti nei confronti delle Istituzioni regionali, in primis del Presidente, nel sostenere con lealtà lo sforzo comune contro la calamità, che non deve mai essere scambiata per condivisione dell’acquiescenza alle scelte che la Giunta e la Maggioranza assumono sotto la loro responsabilità. Inoltre, chiediamo al Presidente Solinas di non trascinare la Sardegna e i sardi nelle inutili polemiche nazionali. Il problema è serio e va affrontato in maniera competente, puntuale e radicale e non con ordinanze dal sapore cinicamente propagandistico», concludono i consiglieri del Partito democratico.