Un’esperienza di vita da ricordare per sette giovani studenti delle scuole primarie di Li Punti, che hanno scoperto emozioni che solo l’arte è capace di far scaturire con tanta energia.
Tutto è nato da un’idea di Roberto Manca, poliedrico ideatore di iniziative ad alto tasso sociale come “Un bullo da palcoscenico”, seguitissimo evento che nell’ultimo appuntamento pre-covid ha catalizzato un pubblico di 1.400 spettatori al Teatro Comunale di Sassari.
Stavolta il progetto si chiama “CasaCostruendo”, è coinvolge un gruppo di alunne e alunni che grazie all’associazione Pro@Positiva Aps hanno la possibilità di immergersi in un percorso d’arte e formazione di dieci giornate per sei ore ciascuna tra Danza, Mindfulness, Teatro, C’era una Volta(educazione civica) e Canto.
L’iniziativa è stata accolta subito con entusiasmo dalla professoressa Gavinetta Galzerino e dalla dirigente dell’Istituto Comprensivo Scuola dell’Infanzia – Scuola Primaria e Secondaria di I grado di Li Punti, Maria Pia Teresa Useri.
Irene Mureddu, Diego Cocco, Matteo Cortini, Noemi Lungheu, Edoardo Rezza, Leonardo Lai ed Ester Pilo sono le ragazze e i ragazzi di prima, seconda e terza classe coinvolti nel progetto, che ha preso il via il 23 maggio nei locali dell’oratorio messi a disposizione dalla Chiesa di Li Punti, grazie anche al prezioso contributo della Fondazione di Sardegna.
I docenti del percorso, definiti eccellenti “non solo per l’elevata preparazione – ha spiegato il direttore progettuale Roberto Manca – ma anche per l’immenso lato umano, essenziale in questa iniziativa” sono Lory Warner (danza), Pina Ballore (mindfulness), Maria Paola Dessì (teatro), Letizia Tedde (educazione civica) e Rita Casiddu (canto), oltre al coordinamento di Federica Carta e Lisa Benvenuto.
Notevole l’entusiasmo di tutti. Nelle parole di Maria Paola Dessì, attrice di S’Arza Teatro, CasaCostruendo «appartiene a quei segni che lasciano tracce difficili da cancellare», mentre secondo Pina Ballore «è un dono inaspettato per chi si trova nell’età delicata dell’adolescenza, arrivando proprio in fondo al cuore e liberando un turbinio di emozioni».
Per Rita Casiddu «sperimentare le loro voci, carpirne il suono è stato come entrare nel loro mondo e farne parte. Nel loro canto c’è la voglia di raccontarsi, mettersi in gioco, esplorare – ha affermato – lasciar loro semi di bellezza renderà dei germogli fruttuosi».
E se la sfera legata all’educazione civica poteva sembrare in apparenza la sfida più difficile, «tutti hanno invece partecipato attivamente con la loro cultura e il loro vissuto personale su tutte le aree previste, quali ambiente, conoscenza della propria comunità, utilizzo di internet – ha specificato Letizia Tedde -. Insomma, il titolo ‘C’era una volta’ è stato felicemente smentito».
Un messaggio di ripartenza lo ha dato infine Lory Warner: «Ci stiamo avvicinando all’epilogo della pandemia e questo bel gruppo sta riuscendo a fare tanto. Risvegliamo il nostro fisico e ci divertiamo con la musica, riuscendo pian piano anche a costruire una coreografia. E poi? Chi lo sa!».
Attraverso un grande lavoro di condivisione, il team sta lavorando sulla creazione di una coreografia e di un canto corale, sulla voce, sullo spazio scenico, la respirazione, sulle emozioni, sul significato ed il peso delle parole pronunciate.
Diego, Irene, Matteo, Noemi, Edoardo, Leonardo ed Ester hanno volontariamente deciso di affrontare il palcoscenico con un breve esito scenico che sarà ospitato all’interno dello spettacolo “SassaRi-Danza” della Compagnia Danza Simona Cillo, previsto in Piazza Monica Moretti giovedì.