Si chiama “Io sono stupefacente” il progetto di comunità per dire no alle dipendenze promosso per tutta la stagione estiva 2021 dalla Fipe Confcommercio Sud Sardegna. L’obiettivo del progetto è quello di portare avanti “politiche di conoscenza, di informazione e di consapevolezza”.
«La cosa più importante da dire ai nostri ragazzi è di essere se stessi», ha voluto sottolineare il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, ricordando gli episodi di cosiddetta “malamovida” che spesso caratterizzano anche il centro storico cagliaritano durante i fine settimana. «Non c’è niente di più stupefacente che vivere la propria vita essendo se stessi.»
Oltre al Comune di Cagliari che messo a disposizione degli organizzatori una parte dei 35mila euro necessari per «avvicinare i giovani nelle zone più difficili della città», ha rimarcato Emanuele Frongia nella veste di presidente Fipe Confcommercio Sud Sardegna, a credere anche il Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Zona Sud ATS Sardegna, in particolare il Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici Correlati ad Alcol e Gioco d’Azzardo, le Strutture Complesse Area Dipendenze Patologiche Ser.D 1- Città Metropolitana e Ser.D 2- Area Vasta e il Piano Regionale Gioco d’Azzardo Patologico, il Comitato Croce Rossa Cagliari e l’Agenzia pubblicitaria Publikendi.
«Il progetto è nato l’anno scorso ma ha subito uno stop determinato dall’arrivo della pandemia – ha spiegato Emanuele Frongia – oggi più che mai c’è l’esigenza di far scendere in campo i professionisti del settore per avvicinarsi ai giovani che subiscono gli effetti di un lockdown che ha messo in ginocchio psicologicamente anche loro. Baccano, risse e comportamenti certamente non civili, si stanno ripetendo sempre più spesso nel centro storico e non solo, e spesso sono determinati da uno stress psicologico enfatizzato dall’abuso di alcol e sostanze stupefacenti.»
Antonio Caria