«La partecipazione della Regione attraverso il Servizio cave e miniere della Direzione Generale dell’Industria consentirà di sperimentare metodi innovativi di economia circolare nell’ambito degli sfridi da lavorazione. Un’occasione di collaborazione importante tra enti locali e privati che porta a verificare la bontà di una best-practice che se confermata nel suo potenziale, potrebbe risultare utile a tutto il comparto produttivo.»
A dichiararlo è stata l’assessora regionale dell’Industria, Anita Pili, che ha commentato la decisione della Giunta regionale di aderire al progetto “Recycling of Granite Scraps II – REGS II”.
Partendo dal problema della gestione delle quantità crescenti di rifiuti di granito nelle cave del comune di Buddusò, e dalla crescita continua della domanda di feldspati a livello europeo, che comporta l’estrazione di notevoli quantità di materie prime e consistenti flussi commerciali internazionali per il relativo approvvigionamento, il progetto si concentra sul riciclo delle materie di scarto, grazie alla collaborazione con il Cnr, con l’Università degli studi di Ferrara e con soggetti privati.
«Mediante la trasformazione degli sfridi da rifiuto a prodotto – ha aggiunto Anita Pili – si riducono i cumuli di scarti, si recupera suolo degradato e, in prospettiva, se ne riduce l’usura, migliorando il territorio sotto il profilo paesaggistico ed ambientale. Inoltre, anche grazie alla riduzione delle importazioni di feldspati, si riducono le emissioni di CO2. Il programma ha poi un notevole risvolto socio-economico, perché mediante l’ottimizzazione del processo di riciclo delle risorse, si avranno da un lato la riduzione dei costi di gestione delle aziende estrattive, e dall’altro un incremento della competitività e la creazione di nuove competenze professionali, in un’ottica di economia circolare che speriamo, possa essere d’esempio ad altri territori.»
Antonio Caria