«Gestione ‘green’ dei progetti di costruzione degli immobili, investimenti orientati all’innovazione e una forte iniezione di liquidità. Sono i punti principali sui quali ritengo che il settore dell’edilizia, in modo particolare nell’ambito turistico-alberghiero, debba puntare per rilanciarsi verso nuove prospettive di sviluppo quando si comincerà ad uscire dall’emergenza.»
E’ quanto dichiara l’architetto Francesco Lupoi, Partner dello Studio Speri, a proposito della crisi che sta investendo il settore delle costruzioni a causa del Covid-19.
«Nel post Coronavirus – sottolinea Francesco Lupoi – sarà necessario pensare a una nuova concezione del progettare e del costruire, facendo ricorso a tecnologie all’avanguardia in grado, ad esempio, di supervisionare i cantieri a distanza sfruttando le potenzialità del software BIM, Building Information Modelling, dove si può confrontare l’avanzamento del progetto reale con il programmato, integrando in un unico modello digitale tutte le informazioni utili. Ciò dovrà avvenire in un’ottica di sostenibilità ambientale e di vivibilità degli spazi, che dovranno essere creati tenendo conto sia delle aree verdi disponibili sia delle norme di prevenzione attuate contro la diffusione del virus, come il distanziamento sociale.»
«Con la pandemia sono entrati in crisi tutti i settori produttivi e quello delle costruzioni è in grande difficoltà, con una drammatica paralisi del 95% delle imprese. A preoccupare è soprattutto il comparto alberghiero. Proprio questa crisi può però essere il punto di partenza per avviare diverse strategie di costruzione, volte a soddisfare i nuovi target di mercato che si stanno ridefinendo. Ci si dovrà orientare verso strutture ricettive eco-sostenibili, più solide sotto il profilo tecnologico e attente alle esigenze dei clienti, rafforzando anche gli easy check-in e ripensando totalmente gli spazi per buffet, oggi non più accettabili, sulle aree F&B Food and Beverage», conclude Francesco Lupoi.