Le opere di Giuseppe Carta tornano a varcare i confini dell’isola. Da sabato 26 giugno al 5 settembre, con “Germinazioni della terra”, le opere dell’artista di Banari saranno esposte nelle più suggestive strade e piazze del comune di Iseo, davanti al Lago e nella sede dell’ente espositivo “L’Arsenale”.
Un corpus di oltre 90 sculture e quasi 30 dipinti realizzati dal maestro sardo di fama internazionale, che oggi si rinnova di significato anche grazie al contesto in cui verrà esposta a Iseo.
«L’arte è coscienza di sé, rappresenta la libertà e l’espressione del proprio essere in tutte le sue più alte sfumature – ha dichiarato il sindaco di Iseo, Marco Ghitti -. Con le opere di Giuseppe Carta abbiamo voluto regalare a Iseo, ai suoi abitanti e a tutti i turisti un momento di riflessione sulla rinascita dalle nostre radici più profonde. La terra con i suoi frutti ogni volta si rinnova anche dopo le avversità, portando tutto il nutrimento alla vita stessa. Sono certo che questa mostra itinerante tra i luoghi più belli di Iseo darà un valore aggiunto al nostro paese. Ringrazio questo straordinario artista per averci scelto e incantato con le proprie sculture e con i propri dipinti.»
«Tanti anni fa vidi per la prima volta le opere di Giuseppe Carta e ne rimasi subito meravigliata – ha aggiunto Cristina De Llera, consigliere con delega alla Cultura del comune di Iseo -. Iniziò a maturare in me il sogno di vedere le sue sculture nel mio paese, Iseo. Nel 2019 sono diventata consigliere comunale con delega alla cultura e iniziai a vedere quello che mi sembrava un miraggio un sogno che si sarebbe potuto realizzare. Sono sicura che Iseo sarà travolta dalla bellezza, dalla magia e dal messaggio di speranza che le opere trasmettono.»
Le sculture saranno visibili sul lungolago, dal porto Gabriele Rosa fino al lido dei Platani, nel giardino di Casa Panella e negli spazi esterni di Castello. L’Arsenale invece sarà aperto il giovedì e il venerdì dalle 15.00 alle 18.00 e nei fine settimana dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00. L’ingresso è libero.
Antonio Caria