Riprende il viaggio per raccontare dal vivo “Muri di Sardegna. Luoghi e opere della Street art”, la guida ai murales e alla Street art dell’Isola realizzata dall’Associazione culturale Asteras e pubblicata da Dario Flaccovio Editore.
Si parte da un luogo unico e suggestivo: la prima tappa di Muri di Sardegna sarà infatti accolta nella preziosa cornice storica del Complesso monumentale di Casa Collu e della Chiesa di San Giuliano a Selargius. Luogo dalle limpide forme romaniche dove da secoli si celebra il tradizionale rito dell’Antico Sposalizio selargino.
L’arte nello spazio urbano contraddistingue il volto di tante città e borghi della Sardegna. Anche Selargius, oltre le testimonianze tangibili di una storia plurisecolare, mostra i segni di quell’interazione tra i linguaggi del contemporaneo e il tessuto urbano che rappresenta un aspetto vitale dei luoghi che abitiamo. E la presenza più importante è rappresentata da La Casa cucita, primo intervento ambientale di Maria Lai che l’artista crea nel 1979 “trasformando” una parete cieca in un soffice tessuto imbastito con un grande ago e filo di metallo. L’installazione, oggi fortemente degradata, è tornata recentemente all’attenzione delle istituzioni pubbliche, Soprintendenza e Amministrazione comunale, le quali hanno manifestato il comune intento di tutelare e valorizzare l’opera. Inoltre Selargius, al pari di altri centri dell’area metropolitana di Cagliari, è interessata da quella spontanea forma espressiva che è il Writing. Numerosi interventi si trovano soprattutto nelle vie vicine all’area del Centro Sportivo Comunale e portano la firma delle crew L’Altrome e INT 55, di Skan e di molti altri writers, in un alternarsi di lettering ed elementi figurativi che si sviluppano secondo ininterrotte stratificazioni.
Il progetto della guida è nato con l’obiettivo di mettere in luce la portata di questa peculiarità del paesaggio urbano ed extraurbano della Sardegna: si tratta di un immenso patrimonio visuale in continua trasformazione che rappresenta un vero unicum.
Attraverso le parole di Elisabetta Borghi, Ivana Salis, Gianfranca Loi e Barbara Catte, e le fotografie scattate da Massimiliano Frau, il viaggiatore viene accompagnato lungo percorsi ragionati che seguono la cronologia, le tematiche, la tipologia degli interventi. Il libro rappresenta così una sorta di bussola che aiuta ad orientarsi nella vastità e varietà di questo patrimonio.